Bolzano (LaPresse) – I carabinieri della compagnia di Brunico hanno apposto i sigilli ad un centro massaggi della città. I militari da diversi mesi stavano monitorando il centro che, dopo l’apertura ad aprile scorso, aveva visto un significativo numero di clienti frequentarlo. Dopo alcuni mesi di osservazione i militari hanno iniziato a volgere accertamenti più approfonditi. Anche verificando alcuni clienti che avevano appena lasciato la struttura, per chiarire esattamente di quali prestazioni avessero potuto fruire.
Il quadro è apparso ben presto chiaro. Tanto da richiedere e ottenere un decreto di perquisizione e sequestro a carico del gestore del locale, un cittadino cinese di cinquant’anni. Sono state identificate anche alcune donne cinesi presenti all’interno del locale. Ai clienti venivano proposte prestazioni a pagamento che andavano oltre il semplice massaggio. E venivano talora pubblicizzate su siti internet o con annunci su quotidiani. All’uomo è stato notificato un avviso di garanzia per l’ipotesi di reato di sfruttamento della prostituzione.
A metà luglio identica scoperta a Belluno
La polizia di Belluno, coordinata dalla Procura, su segnalazione di alcuni residenti ha scoperto a San Vito di Cadore (Belluno) una casa d’appuntamenti mascherata da un centro massaggi cinese. La squadra mobile di Belluno e il commissariato di Cortina d’Ampezzo, con il supporto della polizia scientifica, ha effettuato un blitz all’interno di un appartamento in una palazzina del complesso residenziale Valboite, occupato soprattutto da turisti nei periodi di vacanza.
Gli agenti hanno trovato contanti e una giovane donna cinese dedita alla prostituzione in possesso di profilattici e viagra. Il via vai di clienti a tutte le ore, anche nei giorni festivi, era molto consistente; le prenotazioni avvenivano su annunci di giornale e siti Internet, con un tariffario standard e sconti in caso di fidelizzazione. Un 67enne italiano e una donna di origine cinese sono stati denunciati per sfruttamento della prostituzione. Nell’ambito della stessa operazione è stato perquisito anche un appartamento a Jesolo, in via Trentin, nel quale sono state trovate altre due cittadine cinesi senza documenti dedite alla prostituzione; il denaro e quanto utilizzato per i rapporti è stato sequestrato.