Roma (LaPresse) – Il Papa è arrivato a Vilnius, nel suo viaggio nei paesi baltici da oggi al 25 settembre. “In tempi di oscurità, violenza e persecuzione, la fiamma della libertà non si estingue, ma ispira la speranza di un futuro in cui la dignità data da Dio a ciascuna sia rispettata e tutti ci sentiamo chiamati a collaborare alla costruzione di una società giusta e fraterna”, ha detto in un videomessaggio agli abitanti delle Repubbliche Baltiche.
Nell’auspicarsi che la sua visita sia una fonte di incoraggiamento, il Papa ha ricordato come la libertà sia “un tesoro che dev’essere costantemente preservato e tramandato”, e ha fatto riferimento ai sacrifici fatti nel passato da coloro i quali hanno reso possibile la libertà del presente.
Il Papa visiterà i tre Paesi dell’ex Unione Sovietica
Nel viaggio ci sarà una preghiera per i deportati in Siberia, ma anche una tappa al museo del Kgb e delle vittime dei nazisti, il museo ‘delle occupazioni e delle lotte per le libertà’ di Vilnius.
Qui Bergoglio entrerà nelle celle e nella sala delle esecuzioni, dove persero la vita tanti sacerdoti martirizzati, e si raccoglierà in preghiera davanti al monumento alle vittime dei nazisti, nello stesso giorno in cui 75 anni prima il ghetto fu distrutto. Giovanni Paolo II visitò i tre Paesi esattamente 25 anni fa, dal 4 al 10 settembre del 1993.
Bergoglio non ha mai visitato i tre Paesi dell’ex Unione Sovietica. Gli Stati baltici sono tutti indipendenti da cento anni, eppure molto diversi tra loro per composizione religiosa. La Lituania è uno Stato all’80% cattolico, la Lettonia è per la maggioranza luterana, con il 20% di cattolici e il 15% di ortodossi. L’Estonia si dichiara al 65% non religiosa, la comunità cattolica è composta da sole 5mila persone. Per il resto è luterana al 15% e ortodossa al 12%. Durante il viaggio pronuncerà 15 discorsi in italiano.