ROMA – A Palazzo Chigi arriverà questa mattina. Matteo Salvini depositerà il decreto sicurezza al Consiglio dei ministri questa mattina alle 10. All’interno del documento si parla soprattutto di immigrati. La scelta del vicepremier di inserire chi tenta di lasciare l’Africa per approdare in Italia ha innescato la reazione della Cei: “Significa giudicare l’immigrato per la sua condizione – ha chiarito monsignor Galantino. – E non possiamo considerarla condizione delinquenziale”.
Scoglio ‘costituzionalità’
Il vicepremier leghista vuole dare una stretta in materia di protezione umanitaria e permessi di asilo. Su input dei Cinque Stelle ha limato questi aspetti, ma le modifiche potrebbero non essere sufficienti: il rischio che sia considerato un provvedimento incostituzionale è ancora forte. Il Quirinale ha messo in guardia in ministro degli Interni: il documento rischia di beccarsi un due di picche.
Emergenza sicurezza
Il decreto legge deve essere adoperato per fronteggiare un’emergenza. E a questo giro Salvini per legittimare la procedura usata sostiene che l’emergenza riguarda la necessità di tutelare la sicurezza pubblica. Garantire l’esecutività delle espulsioni, stoppare il ricorso costante alla domanda di protezione internazionale e revocarla qualora chi ne beneficia si sia macchiato di gravi reati: questi i principali obiettivi del documento. Per diventare realtà, però, serve che il decreto superi lo scoglio ‘costituzionalità’.