Milano (LaPresse) – Disperata ma composta, piegata ma non spezzata. Asia Argento non molla, si difende con la convinzione di chi crede di non avere sbagliato nulla, di non avere commesso nessun reato e di essere stato messo alla gogna mediatica. Ma lei non ci sta, anche perché le accuse di violenza sessuale ricevute da Jimmy Bennett non le hanno solo distrutto la vita privata, ma anche quella professionale. Ed è quella, soprattutto, che si trova a difendere a ‘Non è l’Arena’ di Massimo Giletti, su La7. Rispondendo all’intervista del suo accusatore della settimana scorsa. In fondo, si gioca tutto: è il suo ultimo diritto di replica in vista della decisione definitiva di Sky e Freemantle sulla sua permanenza o meno dietro il bancone di ‘X Factor’.
Lei, sebbene all’inizio avesse deciso di comune accordo con la produzione di tirarsi indietro, ora è decisa: “Vorrei tornare ad ‘X Factor’ a fare il mio lavoro. A riappropriarmi della mia vita, perché l’Italia mi vuole”. E lo stesso Giletti, che nella scorsa puntata ha (come hanno scritto i media stranieri) “ridicolizzato” Bennett, si schiera dalla sua parte. Sostenendo il suo appello e rivolgendosi direttamente all’ad di Sky Italia, Andrea Zappia: “Sono convinto che sia un errore assoluto togliere Asia da ‘X Factor’, chi deve decidere che ci pensi bene”.
Per difendersi, Asia, in lacrime, tubino nero attillato e accollato, racconta come ha vissuto queste settimane: “Mi ha ferito il fatto di essere chiamata pedofila. È uno stigma che non auguro a nessuno. Non sono sola perché ho i miei figli che hanno sofferto tantissimo per questa vicenda. Mio figlio ora vive negli Stati Uniti perché quando hanno iniziato a chiamarmi pedofila, io avevo paura del bullismo nei suoi confronti perciò ora vive in America con il padre”.
L’attrice è stata profondamente colpita dalle accuse di pedofilia
E quell’accusa di pedofilia, l’attrice non la accetta. E’ lei – stando alla sua versione – ad essere stata assaltata da Bennett: “Quando ci incontrammo in albergo gli dissi: va bene Jimmy possiamo magari fare un film insieme, posso trovarti una parte, lui si illuminò e in quel momento ci abbracciammo. Poi incominciò a baciarmi e toccarmi in una maniera che non era quella di un bambino con la mamma, ma quella di un ragazzo con gli ormoni impazziti.
Aveva una pulsione sessuale nei miei confronti e sentire questa cosa da lui, che per me è sempre stato come un figlio, mi ha congelato, non me l’aspettavo. Mi è saltato letteralmente addosso. Mi ha spogliata, mi ha messa di traverso sul letto, mi è salito sopra e abbiamo fatto sesso completo senza usare neanche il preservativo. Io ero fredda ed immobile. Dopo mi ha detto che ero il suo desiderio sessuale da quando aveva 12 anni”. Giletti, come già fatto con Bennett, non risparmia repliche e domande neanche a lei. Ma perchè, dopo la violenza, un pranzo e una foto insieme, sorridenti? “Lo invitai a pranzo per normalizzare la situazione, cercando di normalizzare questo momento abnormale in cui ero stata assaltata. Era tornato il bambino a cui volevo bene…”.
Chiara Troiano