MILANO (LaPresse) – Caso Aquarius. Cinque organizzazioni internazionali hanno scritto ai leader europei chiedendo loro di aiutare rapidamente l’Aquarius. L’ultima nave umanitaria non governativa ancora attiva in operazioni di ricerca e soccorso nel mar Mediterraneo. Registrandone la bandiera dopo il ritiro delle autorità panamensi. La lettera è stata poi inviata ai leader europei in occasione del quinto anniversario del naufragio di Lampedusa. In cui persero la vita 368 persone.
L’appello ai leader europei
“L’Aquarius ha salvato decine di migliaia di vite umane in mare. Riempiendo un vuoto lasciato dagli stati. Quale migliore omaggio potrebbe esservi a coloro che persero la vita al largo di Lampedusa cinque anni fa se non quello di assicurare che l’Aquarius, un simbolo di solidarietà e di rispetto per la vita umana e la dignità, possa continuare a salvare vite umane?”. Lo ha dichiarato Judith Sunderland, vicedirettrice ad interim di Human Rights Watch per l’Europa e l’Asia Centrale.
Il caso Aquarius
“L’Aquarius è stata l’ultima difesa per uomini, donne e bambini di fronte alla scelta impossibile di rischiare di annegare o continuare a soffrire indicibili violenze in Libia. Chiediamo che un paese le metta a disposizione una bandiera in modo che possa proseguire il suo lavoro vitale”. Lo ha aggiunto Maria Serrano, alta campaigner sull’immigrazione di Amnesty International. La lettera è stata firmata anche da Amnesty International, Human Rights Watch, il Consiglio europeo per i rifugiati e gli esiliati (ECRE), la Commissione internazionale dei giuristi (ICJ). E dalla Federazione internazionale dei diritti umani (FIDH).