TORINO – L’annuncio di Giuseppe Marotta del prossimo abbandono alla Juventus, una volta terminata la sua carica di amministratore delegato il 25 ottobre, ha scatenato una corsa al dirigente. La corte serrata di alcuni club lo mette al centro del ‘mercato’, forte delle sue qualità dietro la scrivania. E’ stato ricercato non solo da società italiane, ma anche all’estero.
Suning lo vuole all’Inter
Gli 8 anni di dirigenza bianconera, lo hanno messo in luce soprattutto tra i club italiani. Tra questi, il primo a farsi sotto dopo l’annuncio dell’addio ai bianconeri, è stata l’Inter di Suning. Un salto estremo quello che ci sarebbe all’orizzonte per Marotta, ma possibile soprattutto dopo i contatti già avuti con Steven Zhang, forte candidato alla presidenza nerazzurra. Sul piatto un’offerta importante.
All’estero in fila c’è L’Arsenal
Non solo i club italiani sono alla finestra. All’estero, sono i ‘gunners’ dell’Arsenal ad aver già reso noto il proprio interessamento per Marotta. Per l’ormai ex amministratore delegato della Juventus ci sarebbero addirittura pronti 3 milioni e mezzo di euro. Prima di poter firmare un nuovo contratto, bisogna concludere la buonuscita attuale, con i bianconeri vicino ad un accordo per 5 milioni e mezzo.
Spunta anche l’ipotesi del Club Italia
Non è un club, ma è organizzato come tale, anche il cosiddetto Club Italia. La federazione vuole fortemente un uomo dal carisma di Marotta. Difficile che l’organismo della federazione decida di svenarsi, ma in questo caso lo si potrebbe ‘convincere’ con soli 800mila euro. Questa la cifra offerta nel 2016 all’ex Ct Lippi per il ruolo di direttore tecnico. La prima fiducia l’ha già incassata da Gravina, attuale presidente della Lega Pro, candidato alla poltrona di numero uno della Figc: “Ritengo che nella mia idea di Club Italia – ha spiegato Gravina -, si assomigli sempre più a una società calcistica, una figura come la sua servirebbe. Si è sempre parlato di club, ma finora la Nazionale è stata gestita in modo quasi esclusivamente politico. Io vorrei dare un’organizzazione aziendale, come fa qualsiasi club”.