Roma, tentano di ammazzarsi a vicenda per una controversia di droga: due arresti

Entrambi si sono feriti nel tentativo di uccidersi

Foto LaPresse/Moro Francesco

Roma (LaPresse) – I Carabinieri del Gruppo di Ostia hanno fatto luce su un duplice e reciproco tentativo di omicidio commesso da due uomini. Durante un incontro finalizzato a dirimere una controversia sorta in relazione all’acquisto di una partita di sostanza stupefacente, la sera del 21 luglio scorso, in via di Valle Lupara. Entrambi, L.D.C. cittadino romeno di 26 anni e H.E. cittadino albanese di 34 anni, sono ritenuti entrambi responsabili del tentato omicidio l’uno dell’altro. Sono stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Roma.

L’indagine è stata avviata dai Carabinieri dopo il ritrovamento del cittadino romeno, accasciato a terra. Era attinto al petto da un colpo di arma da fuoco nella citata via, zona isolata di Ponte Galeria. La vittima fu soccorsa dal personale medico del 118 e trasportato presso l’ospedale ‘San Camillo’ di Roma. Gli vennero riscontrate varie ferite sul corpo. Di cui una da arma da fuoco all’emitorace. E le altre da arma bianca ad entrambe le mani ed alla coscia, venendo ricoverato in prognosi riservata.

Ispezionando minuziosamente l’area, i Carabinieri di Ostia riuscirono a recuperare un coltello a serramanico della lunghezza di quasi 30 cm., una macchina conta soldi e un telefono cellulare. Nel corso del sopralluogo i militari bloccarono un cittadino iraniano 40enne, nascosto nella vegetazione. Quest’ultimo, ancora in stato di shock, riferì ai Carabinieri di aver accompagnato in quel luogo la persona trovata ferita. E di essere uscito miracolosamente illeso dall’aggressione.

Le indagini dei Carabinieri, che hanno visto integrarsi l’attività tradizionale con quella più tecnologica afferente la comparazione di dati della videosorveglianza, del traffico telefonico e l’utilizzo dell’intercettazione ambientale, hanno ben ricostruito l’evento. E in breve identificato il soggetto che aveva esploso i colpi di arma da fuoco.

Entrambi si sono feriti nel tentativo di uccidersi

È emerso, infatti, che la vittima aveva concordato telefonicamente di incontrarsi in quella località con un conoscente. Lì avrebbe dovuto concretizzarsi l’acquisto di una partita di stupefacente. Sul posto però, in luogo dell’interlocutore che doveva portare la sostanza si erano presentati due emissari a lui sconosciuti. L’incontro era sin da subito degenerato in un tentativo di rapina nei confronti del cittadino romeno L.D.C. che aveva i soldi. Nella circostanza, sferrò alcune coltellate al cittadino albanese H.E., colpendolo alla spalla, alla colonna vertebrale e al naso. Quest’ultimo, per tutta risposta, estrasse una pistola esplodendo diversi colpi, di cui uno attinse L.D.C. che rimase a terra ferito, mentre gli altri malviventi fuggirono.

Durante l’attività d’indagine è, altresì, emerso che il cittadino albanese H.E. rientrò presso il carcere di Rebibbia, dove si trovava in stato di detenzione, in regime di semilibertà con permessi lavorativi. E falsamente dichiarò alla Polizia Penitenziaria di essere stato vittima di un tentativo di rapina da parte di un soggetto a lui sconosciuto, per giustificare le ferite riportate.

Il cittadino albanese H.E. annovera vari precedenti penali tra cui una condanna a 16 anni per omicidio doloso. E’ stato rintracciato ed arrestato dai Carabinieri, mentre beneficiava di una licenza premio.

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