NAPOLI – “Il reddito di cittadinanza vuol dire che a tutti deve essere garantito un reddito di 780 euro”, questo è quanto ha affermato Luigi Di Maio durante il ‘Question Time’ che si è tenuto al Senato il 4 ottobre.
Il vicepremier ha poi continuato dicendo che l’aiuto economico sarà comunque vincolato ad alcuni paletti.
La legge di Bilancio
La questione relativa al reddito di cittadinanza è una delle più dibattute nell’ultimo periodo. Ma esattamente di cosa si tratta? E’ uno dei punti contenuti nella manovra economico-finanziaria promossa dal Movimento 5 Stelle. La bozza della legge di Bilancio, in cui è contenuto, verrà presentata entro il 15 ottobre sia alle Camere che alla Commissione europea che potranno apportare eventuali modifiche.
Nel Nadef (nota di aggiornamento DEF) che è stato presentato dal Governo il 4 ottobre al Parlamento è stata confermata la cifra stanziata per il reddito e le pensioni di cittadinanza. Sono previsti 9 miliardi di euro. Un miliardo è destinato alla ristrutturazione dei centri per l’impiego.
A chi spetta il reddito di cittadinanza
Ma chi avrà diritto ad usufruire di questi soldi? Coloro che si trovano senza lavoro o in uno stato di indigenza. I requisiti che bisogna soddisfare sono: essere cittadini italiani o residenti nel “Bel Paese” da almeno dieci anni, aver compiuto i 18 anni di età ed essere disoccupati o con un reddito considerato al di sotto della soglia di povertà che è stabilita dall’Istat. Il contributo pieno consisterà in 780 euro, ma, in base alla presenza di eventuali entrate, potrebbe scendere perché verrebbe inquadrato come un’integrazione. Tuttavia il diritto a questo sostegno economico da parte del Governo decade nel caso in cui non si rispettino determinate direttive. Dal momento che nasce come sussidio a tempo determinato in vista della formazione e del reinserimento nel mondo del lavoro, uno dei paletti fondamentali che vanno rispettati per continuare ad usufruirne è iscriversi a un centro per l’impiego.
Corsi di formazione obbligatori
Bisogna inoltre dedicare almeno due ore al giorno alla ricerca di un’occupazione. E’ obbligatorio poi frequentare corsi di formazione e destinare otto ore settimanali in progetti comunali legati alla collettività. In più il diritto viene perso nel caso in cui l’individuo beneficiario del reddito di cittadinanza rifiuti un lavoro offertogli dal centro per l’impiego per tre volte di seguito. Entro il 31 dicembre ci sarà l’approvazione del testo definitivo da parte del Parlamento.