Milano – Criticato ma conteso. Voluto ma osteggiato. Matteo Salvini è al centro della scena politica italiana.
Da un lato, è di questi giorni la voce insistente di una possibile alleanza tra Lega e Movimento 5 Stelle: Luigi Di Maio smentisce, ma le europee sono dietro l’angolo e le intese sulla manovra potrebbero essere preludio a qualcosa di più duraturo ai fini elettorali.
Sull’altro versante, Forza Italia prende le distanze dalla legge di bilancio esortando Salvini a “rinsavire” e, di fatto, ricordando la forza dell’allenza con il Carroccio.
Il vicepresidente del partito lancia un messaggio che suona quasi come un ultimatum
Commentando il Def, Antonio Tajani intima alla Lega: ”fermatevi prima che sia troppo tardi, perché il prezzo lo pagheranno i cittadini italiani”.
Dal palco di IdeeItalia, la kermesse del partito a Milano il presidente del Parlamento europeo segna il sentiero che Forza Italia dovrà seguire.
L’alleanza del centrodestra sembra non essere messa in discussione
“Noi siamo fermi a dove stavamo durante la campagna elettorale. È la Lega che è andata con i Cinque Stelle”.
A preoccupare gli azzurri è soprattutto la manovra
Anche la padrona di casa, Maria Stella Gelmini, ricorda che la coalizione a livello territoriale “non si tocca” ma promette intrasigenza contro il governo.
La legge di Bilancio che, per i forzisti, sembra “sblilanciata” verso il M5S; la Lega, dice Tajani, “non ha fatto granché per arginare la deriva assistenzialista e statalista del Movimento Cinquestelle”. E se l’alleato Salvini, con la complicità di Di Maio, “sfascia i conti pubblici è ovvio che non possiamo essere d’accordo e adotteremo una linea durissima contro certi provvedimenti”.
Sulle cifre ballerine del reddito di cittadinanza e suoi costi, Forza Italia vuole mandare un messaggio chiaro ai suoi elettori che, presumibilmente, non saranno quelli toccati dal sussidio. Imperativo è infatti impedire che il governo “faccia della macelleria sociale” favorendo mafia, ‘ndrangheta e camorra che gestiscono il lavoro nero in Italia.
Anche i mercati sono in fibrillazione per il Def
Il deficit al 2,4%, come previsto, potrebbe portare a un incremento del debito pubblico. Ecco perché per Tajani i cittadini si renderanno conto che grazie a questa azione di governo aumenteranno i tassi di interesse, non ci saranno posti di lavoro e gli investitori scapperanno dall’Italia.
Allora, forse, il governo “perderà consensi”. E la Lega, si augura il vicepresidente forzista, dovrà tornare dal suo alleato storico che, nel frattempo, non ha perso la propria identità, ed è riuscito a riconquistare quello spazio di elettorato “tra la Lega e il Pd”.