Omicidio Fiumicino, allenatore confessa: “L’ho uccisa, volevo lasciarla”

Roma – “L’ho uccisa io”. È la confessione di Andrea De Filippis il personale trainer indagato per l’omicidio di Maria Tanina Momilia, la donna morta a Fiumicino e ritrovata nei pressi di un canale.

Stamani l’uomo ha chiesto di poter parlare con gli inquirenti

De Filippis, quattro giorni dopo l’omicidio, si è costituito e, accompagnato dal suo legale, si è recato presso la caserma dei carabinieri di Ostia dove è stato sottoposto a un nuovo lungo interrogatorio, prima del fermo con l’accusa di omicidio volontario.

L’uomo ha raccontato di aver avuto con la donna una relazione che però voleva chiudere. Lei non lo accettava, avevano litigato, violentemente, lei avrebbe potuto dire della relazione alla sua fidanzata e lui non voleva accadesse. Per questo l’ha uccisa: perché, ha detto agli inquirenti, “volevo lasciarla”.

Ieri i carabinieri avevano sequestrato, su disposizione dell’autorità giudiziaria, la palestra, a pochi metri dalla casa della vittima, dove la donna si allenava con l’uomo e dove era andata anche domenica, per incontrarlo, in un orario in cui la palestra era chiusa.

Maria Tanina Momilia, 39 anni, un lavoro da commessa, un marito e due figli

È stato proprio il marito, domenica, a denunciarne la scomparsa: il corpo è stato ritrovato lunedì poco distante da Via della Scafa, lungo un canale di Isola Sacra, nel Comune di Fiumicino.

Presentava segni di percosse incompatibili con una caduta, che hanno fatto subito pensare ad un’aggressione probabilmente subita in un luogo diverso da quello dove era stato trovato il cadavere.

I carabinieri hanno passato al setaccio ogni dettaglio della vita della donna: abitudini, situazione economica, amicizie e frequentazioni, comprese quelle che la famiglia conosceva meno.

La svolta è arrivata con i risultati dell’autopsia

L’autopsia ha evidenziato nuovi dettagli dell’omicidio e, dopo il sopralluogo dei carabinieri del Ris nella palestra in cui lavorava De Filippis. L’uomo martedì era stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Civitavecchia che, fino all’ultimo, ha voluto mantenere il massimo riserbo sulla vicenda.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome