PARIGI- “Violazioni sistematiche”. Amnesty International ‘condanna’ il governo francese.
L’operazione ‘controversa’
Il riferimento è al non rispetto dei diritti di rifugiati e migranti al confine tra la Francia e l’Italia dopo una missione realizzata il 12 e 13 ottobre nella zona di Briançon, nelle Alpi francesi. In una zona quindi tutt’altro che lontana dal villaggio italiano di Clavière, dove recentemente c’erano state polemiche per uno sconfinamento da parte della gendarmeria francese.
La Ong in questione ha affidato ad un comunicato le sue rimostranze. Un messaggio duro, senza dubbio: “Il Governo francese – si legge – la smetta di fare orecchie da mercante”. Amnesty è andata a fondo, con un attacco preciso, per “violazioni sistematiche” perpetrate in diverse circostanze.
L’attacco al governo francese
Tra queste, il caso che riguarda il respingimento di 26 persone dal posto di polizia di frontiera di Montgenèvre verso Clavière, il primo villaggio sul versante italiano. Il tutto, però, senza nessun esame particolareggiato e individuale delle varie situazioni e senza, a quanto pare, la possibilità di chiedere asilo. Una situazione, secondo Amnesty, che sarebbe stata resa ancor più grave dal fatto che in quel gruppo di persone rispedite indietro ci fossero anche 8 minori e che le forze dell’ordine, a quanto pare, sapessero tutto.
Accuse pesanti e chiare
Ma l’attacco non si ferma qui, considerando che nel comunicato si parla anche di controlli discriminanti, inseguimenti in montagna, minacce, insulti, ostacoli alla registrazione delle richieste d’asilo e assenza di interpreti: “Queste pratiche illegali e questi comportamenti – ha accusato l’Ong – sono inaccettabili in uno stato di diritto. L’inumanità e l’ipocrisia di questi oltraggi sono intollerabili”. Alla missione hanno partecipato 60 volontari e tra questi erano presenti anche sei avvocati del tribunale francese e tre avvocati italiani. Senza dimenticare il contributo o comunque il sostegno anche attivo di numerose altre Ong.