ROMA – In 8 casi su 10 il tumore della mammella viene trattato con interventi conservativi. Ma solo a poco meno di 5 donne su 10 (il 47%) a cui viene effettuata una mastectomia viene ricostruito immediatamente il seno. Più della metà di quelle che vengono sottoposte all’intervento, dunque, rinuncia alla ricostruzione mammaria oppure si sottopone a più complessi interventi successivi. Tale scelta procrastina nel tempo il recupero della propria immagine corporea e del proprio benessere.
La situazione italiana
Varia da una parte all’altra d’Italia, da nord a sud e si estende a macchia di leopardo. Risulta peggiore in alcune regioni e migliore in altre. Si va da picchi del 90% di ricostruzioni in contemporanea nei grandi centri dotati di Breast-Unit ospedaliere (soprattutto nel Nord e nel Centro Italia), a tassi inferiori al 30% e prossimi allo zero nei nosocomi periferici, in particolare nel Sud.
Lo studio
E’ quanto emerge da alcuni dati diffusi da Babc Italia onlus in occasione del Bra-day di oggi, la Giornata internazionale della consapevolezza sulla ricostruzione mammaria che si tiene in 10 Paesi del mondo. “Seppure la condizione sia migliorata rispetto al passato (sei anni fa la ricostruzione immediata era riservata a solo tre donne su dieci), a tutte le donne dovrebbe essere data la possibilità di riavere il proprio seno rapidamente e nel miglior modo possibile – spiegano da Babc”.
Appuntamento oggi alle 18 al Gemelli per reportage fotografico a tema
Oggi, a partire dalle 18, alla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs di Roma l’associazione svela le tre vincitrici del contest fotografico ‘Resilienza’ organizzato da Obiettivo Fotografico per Babc Italia. Il concorso, a cui hanno aderito oltre 200 donne, mostra gli scatti fatti dalle stesse pazienti e dalle loro famiglie. Una più ampia selezione sarà in mostra a Palazzo Ferrajoli, in piazza Colonna 355 a Roma, sabato 20 e domenica 21 ottobre.