MILANO (LaPresse) – Questo pomeriggio alle 14 nel reparto 41 bis del carcere di Novara un detenuto 30enene di origine napoletana ha colpito con un violento pugno al volto un agente di polizia penitenziaria. Il poliziotto è stato portato all’ospedale di Novara. Al momento non si sa perché il detenuto abbia reagito con violenza. Mentre si stava recando alle docce. A dare la notizia è il Segretario Generale del sindacato Osapp, Leo Beneduci.
L’ennesimo episodio di aggressione nelle carceri italiane
“Si tratta dell’ennesimo episodio, tra le centinaia e centinaia, di violenza in danno di un poliziotto penitenziario da parte di appartenenti alla popolazione detenuta. Malgrado il fatto che anche l’attuale amministrazione penitenziaria centrale tenda a sminuire il numero e la portata di tali eventi”.
La denuncia di Beneduci
“E’ peraltro strano – prosegue Beneduci – che alla triste media nazionale si aggiunga in questo caso un detenuto soggetto al particolare regime di cui all’articolo 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario i cui destinatari raramente danno luogo ad episodi di violenza all’interno delle mura del carcere. Dove, neanche a dirlo, presta un servizio di altissimo livello per la sicurezza nazionale personale di polizia penitenziaria che è sottoposto in questo momento a particolari disagi. Non solo per la gravosità del compito. Ma anche perché il numero sempre più esiguo e con centinaia di ore di servizio straordinario procapite regolarmente effettuate e non retribuite”.
Il caso di Novara
“Anche quella dei rischi e del crescente disagio nei servizi resi in presenza di detenuti del 41 bis, – conclude Beneduci – oltre ai problemi della riorganizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, della carenza di organico e perfino della penuria di uniformi di servizio è una delle questioni che il Ministro della Giustizia Bonafede e i Sottosegretari Morrone e Ferraresi sarà necessario che affrontino nell’immediato. In luogo di una politica al momento fatta di sole dichiarazioni, pena danni di maggiore entità nei confronti della sicurezza della collettività nazionale”.