Gorizia– “A quarant’anni di distanza dalla legge 180, nella città di Gorizia e in una regione in cui Franco Basaglia si è espresso nella maniera più alta e profonda, è doveroso domandarsi se abbiamo dato seguito a quanto lui poneva come una sfida da vincere: una società e dei servizi territoriali in grado di prendersi carico della persona con problemi di salute mentale“. È la riflessione che il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega a Salute e Politiche sociali, Riccardo Riccardi, ha stimolato nel corso dell’evento organizzato al Teatro Verdi di Gorizia, in occasione del quarantesimo anniversario della legge che cambiò il paradigma dell’approccio alla malattia psichiatrica, a cui sono intervenuti gli psichiatri Paolo Crepet, Peppe Dell’Acqua, Piero Cipriano, Marco Bertoli, lo psicanalista Giancarlo Ricci e l’avvocato Daniela Infantino. Riccardi ha ricordato che Basaglia indicava tra le sue maggiori preoccupazioni proprio la possibile impreparazione dei servizi territoriali a tradurre i principi della sua riforma e della società a maturare il necessario cambiamento culturale per considerare la malattia mentale come possibilità esistenziale delle persone, accettando la diversità che rende unico ogni individuo.
“Proprio in questa regione – ha aggiunto Riccardi – dove è in fieri la riforma del sistema sanitario e in cui il tema dell’integrazione socio sanitaria è sempre stato un pilastro, occorre chiedersi se quelle stesse perplessità che Basaglia pose dopo aver ottenuto il risultato della straordinaria riforma sono superate e se la direzione presa in questi anni sia stata quella giusta“.
Rispondendo alla sollecitazione del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che aveva richiesto il sostegno all’idea della creazione di un Museo Basaglia all’interno del parco intitolato al visionario psichiatra veneziano, Riccardi ha suggerito di dare contenuti a questa idea, superando una visione puramente celebrativa, “perché – ha sottolineato il vicepresidente – credo che ad un uomo come Basaglia non basterebbe un museo: vorrebbe un luogo più coraggioso“.
Garantendo il sostegno dell’amministrazione regionale, Riccardi ha rivolto alla città di Gorizia e alla comunità scientifica un obiettivo di più ampio respiro. “Da un’analisi seria sui risultati postivi e meno positivi che sono scaturiti dalla riforma – ha assicurato Riccardi – trarremo importanti indicazioni per costruire un’evoluzione che faccia avviare una nuova stagione della politica dell’integrazione socio sanitaria nella direzione che Basaglia ci ha indicato con tanta lungimiranza. Ciò che stiamo facendo con la riforma sanitaria vuole agire su questa dimensione: fare in modo che la presa in carico sia un processo definito, organico, gestito dal primo all’ultimo momento“.