NAPOLI – Basta. Questa situazione ha stancato. Da quando esiste il calcio, le squadre più forti hanno sempre avuto un occhio di riguardo dagli arbitri. La cosiddetta sudditanza psicologica ha favorito di volta in volta le grandi del campionato. E’ successo anche al Napoli di Maradona. Si è ripetuto con la Roma di Capello, con l’Inter del Triplete e col Milan di Berlusconi.
Alla Juve aiutini sistematici
Con la Juve, invece, si è andati oltre. Gli errori a sfavore degli avversari della Vecchia Signora sono sistematici. E’ come se i direttori di gara, preoccupati dal rischio di non entrare nelle grazie della Juventus, perdessero lucidità. Ed ecco che arriva l’aiutino, anche quando i bianconeri non ne hanno bisogno. Ieri a Empoli, però, ne sentivano la necessità. Eccome. La Vecchia Signora non riusciva a venire a capo della partita del Castellani. L’organizzazione dei padroni di casa e la bravura del portiere Provedel stavano imbrigliando la Juventus, la quale temeva che il Napoli potesse avvicinarsi addirittura a -1. Tuttavia, come di incanto, ecco che Calvarese (sempre lui, ancora lui), ha trasformato un fallo di Dybala su Bennacer in un intervento da rigore del numero 10 dell’Empoli. Incredibile.
Nessuno protesta
A fine gara nessuno ha protestato. Lo faccia oggi De Laurentiis, i tifosi del Napoli hanno bisogno che il loro presidente li difenda da questi soprusi. “Abbiamo perso lo scudetto in albergo. Vedere la Juve vincere in quel modo ci ha destabilizzato”. E’ impossibile dimenticare le parole di Maurizio Sarri, ex allenatore del Napoli, negli spogliatoi del Franchi. La sconfitta di Firenze del 29 aprile scorso, arrivata all’indomani del successo della Vecchia Signora al Meazza contro l’Inter, ha decretato la mancata conquista di uno scudetto meritato. L’attuale trainer del Chelsea non se la sentì di spingere il piede sull’acceleratore contro gli arbitri e lo strapotere della Juventus. D’altra parte, nel caso l’avesse fatto, non avrebbe trovato l’appoggio di De Laurentiis. Il patron scelse addirittura di disertare la trasferta al Franchi.
Inconcepibile il silenzio di De Laurentiis
Eppure avrebbe dovuto cercare la prima telecamera disponibile per sparare a zero contro tutto e tutti. Gli errori di Orsato nella serata precedente pesarono come una mazzata nell’economia del campionato. Stesso discorso per il rigore negato al Cagliari e per il penalty non concesso alla Lazio. Per non parlare poi della direzione pro Juve al Franchi. Errori, sviste, che permisero alla Signora di interrompere la striscia di scudetti di fila, proprio nella stagione dell’introduzione del Var. Ma da De Laurentiis, così come dagli altri presidenti, nemmeno una protesta. E’ come se tutti fossero rassegnati allo strapotere della Vecchia Signora. E’ possibile che qualcuno accetti l’arroganza juventina perché ‘ripagato’ da qualche contentino. A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina.
De Laurentiis e Agnelli colleghi anche all’Eca
Non è un caso infatti, che De Laurentiis, responsabile del settore marketing e comunicazione dell’Eca, di cui è presidente Andrea Agnelli, massimo dirigente della Juventus, conti fino a 100 prima di scagliarsi contro il numero uno bianconero. Peccato che il produttore cinematografico non abbia la stessa prudenza quando deve denigrare il lavoro svolto da Sarri nonostante il tecnico di Figline Valdarno abbia lasciato la panchina cinque mesi fa. De Laurentiis dimentica che finora è stato anche e soprattutto lo strapotere della Juventus a impedirgli di vincere il primo scudetto e di paragonarsi a Maradona senza il rischio di un altro flop. Della spocchia juventina, il patron se ne ricorda soltanto quando deve evitare di spendere cifre importanti sul mercato. Così è troppo comodo. Non va bene. Ma a pagare sono sempre e solo i tifosi, stanchi di subire sempre gli stessi soprusi.