ROMA – I sondaggi premiano il governo Lega-5 Stelle. L’appuntamento mensile sullo scenario politico consegna una fotografia abbastanza chiara. Ciò che sorprende è l’indice di popolarità dell’esecutivo e dei leader che formano il governo. Sia pure in leggero calo, storicamente tutti i governi scendono di parecchi punti percentuali nelle settimane precedenti alla Legge di Bilancio. Non solo, le non poche polemiche che hanno attraversato l’esecutivo hanno eroso di poco il consenso, altro unicum registrato. Dopo cinque mesi è il governo con l’indice di gradimento più alto rispetto agli ultimi 6 esecutivi. In ogni caso, il sondaggio di Ipsos per Corsera, da prendere col beneficio del dubbio, mostra una Lega in rialzo, i 5 Stelle in leggero calo ma che tengono botta, e una sinistra smarrita e ridotta al lumicino.
Conte il più popolare, Di Maio e Salvini restano alti: nessun governo così alto dopo 5 mesi
L’indice di gradimento del premier Conte diminuisce di due punti rispetto al mese scorso, ma resta altissimo al 58%. Siamo al quinto mese di governo e sotto manovra di Bilancio: è un mezzo record. Stessa percentuale per il leader della lega Salvini e leggermente più basso per Di Maio, dato al 51%. Il capo politico pentastellato rimane su percentuali altissime.
Secondo i sondaggi la Lega vola e i 5 Stelle aumentano. Tonfa la sinistra
Venendo ai fatti più strettamente politici, il quadro è pressappoco questo: partiti di governo altissimi, opposizioni bassissime. La Lega vola letteralmente nei sondaggi al 34,7%, sfiorando il 35. I 5 Stelle ad ottobre sono in leggero aumento. Considerando le polemiche sulla Tap e alcuni malumori interni, quel 0,2% in più sembra una enormità. Il 28,7% può far dormire sogni tranquilli a Luigi Di Maio. Crisi nera per sinistra e Forza Italia. Il Pd continua a scendere, toccando la soglia minima del 16,5%. I Dem, forse, pagano l’effetto Leopolda: il lancio dei comitati civici fa perdere punti. LeU e Più Europa superano a stento il 2% ciascuno. A destra Fratelli d’Italia sale leggermente, attestandosi al 2,7%. Aumenta FI, ma l’8,7% è un risultato molto al di sotto delle aspettative di Silvio Berlusconi.
Nessuna alternativa ai partiti di governo
Da prendere con le pinze, i sondaggi di Nando Pagnoncelli spiegano però un’altra questione. Al netto dell’operato del governo, se le opposizioni si limitano ad una politica del tweet o del semplice insulto non guadagnano. Ma perdono ed anche molto. Senza un’alternativa politica le normali polemiche da dialettica di governo di Lega e 5 Stelle non erodono consenso all’esecutivo.