ROMA – Il rallentamento dell’economia messo in luce dagli ultimi dati “rafforzano gli obiettivi della manovra“, mentre il debito pubblico “non deve essere una colpa degli italiani“. E’ questa la sintesi della giornata politica sulla legge di bilancio, ad affermarlo sono stati il ministro Giovanni Tria e il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. Dopo il botta e risposta di ieri con l’Unione Europea, la nuova mission del governo italiano è fornire sì delle risposte adeguate ma senza snaturare l’ossatura e la ratio dei provvedimenti della legge finanziaria.
Tria: “Manovra pensata per uscire dalla trappola della bassa crescita”
“Anche alla luce dell’incertezza internazionale, si rafforzano ulteriormente gli obiettivi della manovra. Contrastare il rallentamento della crescita e fornire uno stimolo con gli investimenti pubblici“, spiega Tria in audizione sulla manovra. “E’ stata pensata “per uscire dalla trappola della bassa crescita“. Secondo il ministro, dato che le preoccupazioni del governo sono su un rallentamento sono state confermate è ancora “più necessario confermare l’effetto anticiclico della manovra“.
Di Maio: “Debito non è una colpa per gli italiani”
Il governo è quindi “impegnato nella predisposizione di una risposta sugli aspetti ancora controversi“. Ma si vogliono “confermare i pilastri fondamentali” della legge di bilancio, ha aggiunto Tria. Da Luigi Di Maio, invece, rassicurazioni sull’eventuale multa che l’Italia potrebbe vedersi inflitta. “Non c’è in previsione una multa per l’Italia. Io credo nel dialogo che avremo con Bruxelles“. Poi una riflessione politica: “Il debito non deve rappresentare una colpa degli italiani“. “Il nostro obiettivo è ridurre il debito facendo degli interventi che ridanno diritti ai cittadini. Ma cerchiamo il massimo dialogo con l’Ue e mai oltre il 2,4% di deficit che abbiamo fissato nella legge di bilancio“, conclude.