Gaza, l’appello di Amnesty: “Proteggere i civili e rispettare le leggi internazionali”

L'Onu ha già dichiarato che l'area, oramai sull'orlo di una crisi umanitaria, potrebbe diventare invivibile entro il 2020

EDITORS NOTE: Graphic content / Palestinian fighters from the Fatah movement stand with Kalashnikov assault rifles during a funerary procession for 27-year-old farmer Omar Samour, who was killed earlier in the day by Israeli tank fire, in Khan Yunis, in the southern Gaza Strip on March 30, 2018. Local witnesses said Samour was working his land near the border when the shells hit, while an Israeli army spokesman reported that "two suspects approached the security fence along the southern Gaza Strip and began operating suspiciously. The shelling came just hours before the opening of large protest camps near the border, which have prompted the Israeli army to deploy reinforcements, including more than 100 special forces snipers, for fear of mass attempts to break through the security fence. / AFP PHOTO / SAID KHATIB

MILANO (LaPresse)“L’allarmante escalation di violenza che ha avuto luogo a Gaza durante la notte solleva il timore che possa esserci un aumento drastico nel numero di civili uccisi. Secondo il diritto internazionale umanitario, tutte le parti in conflitto hanno il chiaro obbligo di proteggere la vita dei civili coinvolti nelle ostilità”. Lo ha dichiarato Saleh Higazi, vicedirettore per il Medioriente e il Nord Africa di Amnesty International. A commento delle ostilità tra Israele e i gruppi armati palestinesi nella Striscia di Gaza durante la notte. I combattimenti più intensi dal conflitto armato del 2014.

L’appello di Amnesty International

“Effettuare attacchi aerei contro edifici in aree densamente popolate mette in pericolo la vita dei civili. Le forze israeliane devono astenersi dal compiere attacchi indiscriminati e fare tutto ciò che è in loro potere per garantire che le vite dei civili vengano risparmiate. E che non ci siano danni alle case, ai servizi e alle infrastrutture civili. Prendere deliberatamente di mira oggetti civili e la distruzione estesa e ingiustificata di proprietà, sono crimini di guerra”, ha proseguito.

“Nella sua storia, Israele ha commesso gravi violazioni del diritto internazionale umanitario a Gaza, compresi crimini di guerra, con impunità. E ha mostrato una sorprendentemente bassa considerazione per le vite dei palestinesi”, ha affermato ancora.

La tragica situazione nella Striscia di Gaza

Per il vicedirettore dell’organizzazione, “anche i gruppi armati palestinesi, incluso Hamas, devono smettere di lanciare missili indiscriminatamente, e di attaccare direttamente civili e oggetti civili. Queste sono gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e costituiscono crimini di guerra. Se la situazione degenerasse in un conflitto armato a pieno regime, ciò avrebbe un impatto disastroso sui quasi 2 milioni di abitanti di Gaza che vivono già in pessime condizioni di povertà e privazione dei diritti”.

Si rischia la catastrofe umanitaria

“Gaza è già sull’orlo di una catastrofe umanitaria causata dal blocco brutale e illegale di 11 anni, e dalla devastazione provocata ingiustamente da tre precedenti conflitti armati”, ha proseguito Higazi, “un altro conflitto armato rischia di accelerare il completo collasso di Gaza; l’Onu ha già dichiarato che Gaza potrebbe diventare invivibile entro il 2020”.

Ha concluso: “La comunità internazionale deve usare la propria influenza per spingere tutte le parti a rispettare le leggi della guerra e smettere di mettere in pericolo le vite dei civili a Gaza e in Israele. Dovrebbe chiarire a tutte le parti che i perpetratori di crimini di guerra saranno consegnati alla giustizia. Il richiamo alla responsabilità rimane il solo mezzo per impedire che i crimini commessi nel passato vengano ripetuti”.

 

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