Milano – Caos politico a Londra, il giorno dopo che il governo della premier Theresa May ha avallato la bozza d’accordo sulla Brexit, raggiunta martedì dai negoziatori britannici e di Bruxelles.
In ballo ci sono il futuro della nazione e il destino politico della leader conservatrice
Lei ha parlato al mattino in Parlamento per difendere l’intesa tecnica poi, dopo una convulsa giornata segnata da dimissioni di ministri e trame di mozioni di sfiducia, è di nuovo comparsa davanti ai giornalisti in serata. “Credo con ogni fibra del mio corpo” nel progetto di accordo, ha detto: è “il migliore per il Paese” e agisce “nell’interesse nazionale“.
“Andrò fino in fondo? Sì“, ha promesso May, nonostante esponenti di ogni colore politico l’abbiano avvertita che l’intesa sarà affossata in Parlamento, il cui ok è necessario perché si possa procedere nell’iter del divorzio, prima con il periodo di transizione e poi con la successiva relazione definitiva.
Da Bruxelles, in mattinata, il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, aveva annunciato la data del 25 novembre per il vertice europeo dove formalizzare e finalizzare l’accordo sul ritiro.
Se i leader del blocco daranno luce verde, il Parlamento di Londra potrà votare all’inizio di dicembre. Tusk ha poi sottolineato che l’Ue è pronta a ogni scenario: “Siamo preparati per un accordo finale con il Regno Unito a novembre, lo siamo anche per uno scenario ‘no deal’, ma certamente siamo preparati al meglio per uno scenario ‘no Brexit‘”. Nessun commento, invece, sulla concitata giornata a Westminster e Downing Street.