Milano – “Ringraziamo il vicepremier Di Maio per aver accolto le nostre proposte prevedendo di legare con una norma i marchi alimentari del Made in Italy ai territori e tutelando, al tempo stesso, i lavoratori il cui destino non può essere disgiunto da quello del marchio. Apprezziamo, inoltre, la disponibilità mostrata al tavolo a trovare una soluzione concreta per salvare i lavoratori della Pernigotti“. Lo dichiara Pietro Pellegrini, segretario nazionale della Uila che conduce le trattative per la crisi della Pernigotti, dopo il tavolo istituzionale al Mise tra sindacati e rappresentanti dell’azienda, presieduto da Luigi Di Maio.
“Se l’azienda deciderà di andare via dall’Italia ce ne faremo una ragione” ha detto Pellegrini nel suo intervento. “Ma non permetteremo che a pagare siano i lavoratori. Abbiamo bisogno di più tempo necessario per trovare un acquirente italiano disposto a comprare l’azienda insieme al marchio“, aggiunge.
“Per questo abbiamo ribadito la necessità che venga concessa la cassa integrazione per riorganizzazione per 24 mesi e nel frattempo si attivi un percorso per consentire al marchio Pernigotti, famoso in tutto il mondo, di rimanere a Novi Ligure“, conclude il sindacalista.