Pd, Martina: “No a un congresso referendum, in campo per evitare sfida tra ultrà”

Il candidato alla segreteria del Partito Democratico non vuole lo scontro tra renziani e antirenziani

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Maurizio Martina

Milano (LaPresse) – In campo “per non assistere a un congresso referendum. È una candidatura di squadra, vogliamo uscire dalla logica di un confronto tra renziani e antirenziani. Altrimenti diventa una sfida tra tifoserie o peggio tra ultrà”. Così il segretario uscente del Pd, Maurizio Martina, in un’intervista a Repubblica. “Dobbiamo guardare oltre le correnti e non fare un referendum, ripeto, perché sotto sotto aleggiano ipotesi di divisioni radicali. Non ce le possiamo permettere”, rimarca, “le primarie devono essere il primo passo verso un nuovo soggetto politico. Per passare dal Partito democratico ai democratici. Al plurale”.

Il candidato alla segreteria del Partito Democratico non vuole lo scontro tra renziani e antirenziani

“Il congresso – aggiunge – può diventare il primo passo per una vera costituente dei democratici e dei progressisti”. Quanto all’ex premier e segretario Matteo Renzi, secondo Martina “può contribuire con la sua personalità alla riuscita del congresso. In grande libertà, senza diventare un ossessione per nessuno”. I comitati civici da lui lanciati “bisogna vedere se concorrono ad unire e allargare oppure no. Nel primo caso mi auguro che ci sia una condivisione con il Pd”.

“Condivido l’appello di tanti perché i tempi del congresso siano ragionevoli e ci portino alle primarie prima di marzo. La commissione congressuale è ben gestita e può fare un lavoro in questo senso, penso che con uno sforzo di tutti sia possibile garantire un percorso più breve”.

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