GEORGIA (LaPresse/AFP) – La Georgia ha eletto per la prima volta una donna come presidente. L’ex diplomatica Salome Zurabishvili, nata in Francia, sostenuta dal partito di centro-sinistra al governo ‘Sogno georgiano’, ha vinto con il 59,52% dei voti nel ballottaggio che si è tenuto mercoledì.
Le contestazioni dell’opposizione
Ma il candidato dell’opposizione Grigol Vashadze, che si è fermato al 40,48%, ha contestato i risultati annunciando che non li riconosce e invitando a una massiccia protesta per domenica nel centro della capitale Tbilisi. Vashadze era sostenuto da un’alleanza composta da 11 partiti, guidati dal Movimento Nazionale Unito di centro-destra, dell’ex presidente Mikheil Saakashvili, in esilio in Olanda.
“È importante mostrare che questo Paese ha scelto l’Europa”, ha dichiarato la presidente eletta dopo la vittoria. “Per questo i georgiani hanno eletto una donna presidente”, ha aggiunto. Ma l’opposizione denuncia compravendita di voti e votazioni manipolate.
La Georgia sceglie una donna
Le elezioni erano considerate un test delle credenziali democratiche della Georgia, che tenta l’adesione all’Unione europea e alla Nato. Ed era anche un test in vista delle elezioni parlamentari del 2020, quando Sogno georgiano dovrà affrontare un’ampia gamma di partiti di opposizione. Gli osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) affermano che le elezioni sono state “competitive e i candidati hanno potuto fare campagna in modo libero, ma una parte ha usufruito di un vantaggio eccessivo”.
Chi è Salome Zurabishvili
Zurabishvili, 66 anni, deputata indipendente, è figlia di rifugiati scappati dalla Georgia a Parigi nel 1921 dopo l’annessione del Paese da parte dell’armata rossa. La sua carriera nella diplomazia francese culminò in un’assegnazione a Tbilisi, dove l’allora presidente Saakashvili la nominò poi ministra degli Esteri. Ma Zurabishvili si fece presto dei nemici nella maggioranza parlamentare, che la ccusavano di essere arrogante e impulsiva. Quando fu rimossa dopo un anno di incarico, migliaia di persone scesero in strada per protestare.