Roma, 3 dic. (LaPresse) – “È sempre più forte il coro delle voci sui rischi di stagnazione o finanche di recessione per il 2019. Rischi reali e sempre più intensi, largamente condivisi nell’eurozona. Ma la risposta invocata, ossia la resa alle richieste di Bruxelles e alle regole del Fiscal Compact, aggraverebbe la prospettiva. L’alternativa non è andare avanti senza correzioni alla manovra, l’alternativa per fare compromesso con Bruxelles e soprattutto con i cosiddetti mercati è rianimare la nostra economia. Quindi, confermare il tetto di deficit al 2,4% del Pil concentrando lo spazio di extra-deficit in investimenti pubblici, in piccole opere, in particolare nel disperato Mezzogiorno”.
dunque
Lo afferma il deputato di Leu, Stefano Fassina, componente della commissione Bilancio di Montecitorio. “Purtroppo – prosegue -, il governo sembra arrivato al ‘momento Tsipras’: una ritirata che lascia sul campo, oltre a una sconfitta politica, le pesanti conseguente dell’aumento dello spread senza gli effetti espansivi possibili con l’innalzamento degli investimenti delle pubbliche amministrazioni. Un capolavoro di improvvisazione e miopia elettorale”, conclude.