Napoli (LaPresse) – Una vasta operazione della polizia di Napoli, coordinata dalla Dda partenopea, è in corso da questa mattina. Gli agenti della squadra mobile partenopea e gli uomini del commissariato di Castellammare di Stabia stanno dando esecuzione infatti a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di numerose persone. Le indagini hanno riguardato casi di estorsione, violenza privata e violazioni in materia di armi ed esplosivi. Aggravati poi dal metodo e dalla finalità mafiosa, negli anni 2013-2016 ai danni di imprenditori e professionisti. Gli episodi sono dunque avvenuti nei territori di Castellammare di Stabia, Pompei, Gragnano, Pimonte ed Agerola. Dalle investigazioni è emersa l’operatività di diverse storiche organizzazioni camorristiche, tra loro alleate. Che hanno poi imposto ‘il pizzo’ avvalendosi della propria forza d’intimidazione.
Napoli, estorsioni a commercianti e violenza privata: numerosi arresti
Gli episodi sono dunque avvenuti nei territori di Castellammare di Stabia, Pompei, Gragnano, Pimonte ed Agerola
Nelle prime ore della mattina del 30 novembre a Ercolano (Napoli) i carabinieri hanno fermato quattro affiliati al clan ‘Ascione-Papale’. Per estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso. Tre di loro erano liberi. Le indagini sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia. Sono partite quindi dalla denuncia di un dipendente di un’attività commerciale, vittima di un’estorsione di 15mila euro e di una tentata estorsione di ulteriori 10mila euro da parte dei quattro. Gli arrestati, forti dell’appartenenza all’organizzazione camorristica, avevano intimorito l’uomo andando sul posto di lavoro. E avvertendolo che se avesse voluto aprire una nuova attività commerciale avrebbe dovuto pagare 20mila euro. I quattro fermati, tra i quali c’è anche il reggente del clan, sono stati condotti nel carcere di Secondigliano a Napoli, a disposizione dell’autorità giudiziaria.