ROMA – Sciopero in vista. I camici bianchi stanno per incrociare ancora le braccia. In fatti, dopo le rimostranze del 23 novembre, non ci sono stati “effetti sulla legge di Bilancio, e quindi sono possibili nuove agitazioni nelle prossime settimane”. A denunciarlo è lo stesso coordinamento dei sindacati dei medici, secondo il quale “le richieste delle Organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria – scrivono – appaiono perse nei meandri della burocrazia”.
La nota
“Lo sciopero unitario dei medici, veterinari e dirigenti sanitari del 23 novembre – sottolineano i sindacato in una nota – ha registrato una partecipazione senza precedenti. Una ribalta mediatica eccezionale, un correre di Ministri e Regioni al capezzale della sanità pubblica. Con promesse ed impegni che, però, stentano a tradursi in fatti”.
The day after
“E’ la pagina vuota, ancora da scrivere. Le richieste delle organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria appaiono perse nei meandri della burocrazia, degli incontri a due o a tre, nelle furbizie e negli opportunismi di vario genere e di varie parti. Di modo che latitano ancora le condizioni necessarie per il rinnovo, dopo 10 anni, del contratto di lavoro”. Eppure, ha chiarito il sindaco, “è irrinunciabile strumento di governo, anche della spesa, e di innovazione dei modelli organizzativi, delle forme retributive, dei contenuti e delle tipologie di lavoro”. E’ un mezzo “capace di frenare la fuga dei medici e dei dirigenti sanitari dagli ospedali e di rendere questo lavoro di nuovo attrattivo per i giovani”.