Torino – Roma e Torino. Due piazze gremite, due manifestazioni, due facce dello stesso governo. Eppure, è un’altra Italia quella che ha sfilato lungo le vie del capoluogo piemontese rispetto a quella vista nella capitale.
“La giornata dell’orgoglio No Tav, di chi non si fa intimidire“
Intanto un dato: erano quasi 50mila i dimostranti No Tav che si sono riuniti in piazza Castello (70mila per gli organizzatori, 20 mila per la Questura). ‘Sfida’ dunque vinta dal Movimento nato in Valsusa, se si può chiamare sfida quella che il popolo del ‘Si’ all’opera avrebbe lanciato nella manifestazione del 10 novembre. “La giornata dell’orgoglio No Tav, di chi non si fa intimidire”, l’hanno definita gli organizzatori.
Ma, il messaggio che è arrivato dalla piazza torinese, rispetto a quella romana in cui si è sancita la svolta nazionale della Lega, è di opposizione dura, con un forte messaggio di rottura, rivolto particolarmente ai pentastellati di governo.
Assenti i vertici nazionali 5Stelle
Presenti molti amministratori locali, tra cui il vicesindaco di Torino, Guido Montanari. La sindaca Chiara Appendino si è palesata solo nel tardo pomeriggio, quando i numeri della piazza erano evidenti, con un post su Facebook in cui ribadisce la sua contrarietà all’opera auspicando un modello di sviluppo alternativo alla Torino-Lione.
Dal palco, però, Alberto Perino, leader storico del Movimento, ha lanciato un ultimatum senza appello all’M5S: blocchino i lavori dell’opera “perché l’avevano scritto nel loro programma”. E se le attenuanti sono superiori alle aggravanti, perché “sappiamo che al governo non sono soli” e gli altri sono più esperti e hanno più esperienza, i No Tav comunque “non accettano nessun tunnel”.
Richiesta rivolta anche al premier Giuseppe Conte, che nei giorni scorsi ha ricevuto a Palazzo Chigi i rappresentanti piemontesi delle imprese, il cosiddetto ‘fronte del sì: “Ascolti anche le nostre ragioni“.
Intanto, alla marcia, hanno sfilato esponenti di Sinistra italiana, Rifondazione comunista, rappresentanti della Fiom e della Cgil. Il corteo, hanno ricordato, “è anche contrario al decreto sicurezza che criminalizza le piazze e i movimenti”.
Presenti anche i ‘delusi’ dal 5 Stelle, come i manifestanti contro il Terzo Valico e il Tap e dell’Ilva: “non siamo per niente soddisfati di quello che sta avvenendo e riteniamo che i grillini siano diventati un movimento di sistema“.
La manifestazione si è svolta senza incidenti, come aveva preannunciato alla vigilia il questore Francesco Messina, anche se per tutta la giornata si è rincorsa la notizia che potessero esserci rappresentanti dei gilet gialli francesi: in realtà si trattava di una delegazione di amministratori della regione della Maurienne presenti per ricordare che “anche in Francia gli oppositori alla Tav sono tanti”.