MONTREAL – Meng Wanzhou chiede di essere scarcerata per problemi di salute. La direttrice finanziaria di Huawei da 10 giorni è detenuta in Canada dopo essere stata arrestata, il primo dicembre, all’aeroporto di Vancouver. Oggi riprendono le audizioni con la giustizia locale. Sulla quale, però, ci sono ‘pressioni’ da parte degli Stati Uniti. Il timore degli Usa, infatti, è che la Wanzhou possa fuggire in Cina ed evitare così l’estradizione in territorio americano.
La direttrice finanziaria di Huawei chiede la scarcerazione per problemi d’ipertensione
Nella giornata di ieri, la 46enne figlia del fondatore del colosso delle telecomunicazioni cinese Ren Zhengfei ha parlato alla giustizia canadese in una dichiarazione giurata. Ha chiesto di essere liberata per problemi d’ipertensione. La donna, infatti, da anni soffre di pressione del sangue elevata. Infatti, poco dopo l’arresto di Vancouver, è stata ricoverata. Pechino aveva già chiesto la liberazione immediata, convocando gli ambasciatori canadesi e americani in segno di protesta. Qualche giorno fa, però, un rappresentante della procura canadese aveva annunciato la non disponibilità alla scarcerazione.
Canada restio, gli Usa temono la fuga in Cina per evitare l’estradizione
Il timore, soprattutto da parte degli Stati Uniti, è che la Wanzhou ne approfitti per rifugiarsi in Cina. Da lì sarebbe impossibile la sua estradizione negli Usa, cosa che gli americani chiedono con insistenza. L’accusa per la direttrice finanziaria di Huawei è di “complotto di frode a danno di istituti finanziari americani”, a cui avrebbe nascosto i legami tra Huawei e una delle filiali che cercava di vendere equipaggiamenti all’Iran nonostante le sanzioni. Per questo, rischia una condanna a 30 di carcere per ogni capo d’accusa. La vicenda, inoltre, rischia di compromettere quanto deciso al G20 dalle due super-potenze mondiali. Lì, Donald Trump e Xi Jinping hanno concordato una tregua di tre mesi rispetto alla guerra commerciale tra Usa e Cina. Tutto, però, può tornare in discussione.