Roma – “ll clima di contrapposizione creatosi sul tema dell’equo compenso ha messo a rischio il confronto serio e costruttivo che aveva lo scopo di voltare pagina rispetto al passato e che è comunque mia intenzione portare avanti per evitare che i giornalisti continuino ad essere sfruttati.
Per questo, i miei tecnici hanno già avviato un lavoro sulla norma, ma è ovvio che ci deve essere la volontà di volerla affrontare, non solo da parte nostra“. Così il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio.
“Spiace, quindi, che non si sia colto il senso del nostro operato. Soprattutto, spiace che le associazioni di precari vengano considerate “fantomatiche” proprio da chi dovrebbe invece ascoltare la loro voce“, aggiunge.
“Lasciando perdere le sterili polemiche, Radio Radicale, dopo la mediazione, continuerà ad operare ed abbiamo avviato un graduale riordino dei contributi all”editoria, che tutela le piccole realtà.
Infine, stiamo lavorando per dare la possibilità anche ai giornalisti videomaker di avere libero accesso alla sala stampa della Presidenza del Consiglio, come è giusto che sia. Una prima risposta ai tanti videomaker che operano, ogni giorno, per fare informazione”, conclude Di Maio.