MILANO – Borse europee aprono lente. A Piazza Affari il Ftse Mib cede lo 0,1%, penalizzato da Saipem (-2,3%), ancora convalescente dopo lo scivolone di ieri in scia ad alcuni report negativi sul settore, e da Pirelli (-2,2%). Vendite anche su Cnh Industrial (-2,1%) e Mediolanum (-1,6%), deboli i bancari Mps (-1%) e Banco Bpm (-0,3%). In controtendenza Atlantia (+0,8%) e Mediobanca (+0,8%), bene Astaldi (+0,6%) dopo il prestito ponte da 75 milioni di Fortress. Carige cede il 6,7% nonostante la cessione di un altro pacchetto di npl, lievi rialzi per gli assicurativi Unipol (+0,3%) e UnipolSai (+0,3%). Fuori dal Ftse Mib continua il recupero di Ovs (+4,5%) e corre Mittel (+5,7%). Lo spread Btp-Bund resta in area 270 punti base mentre il governo italiano cerca un accordo con la Ue sulla manovra allo scopo di evitare l’avvio di una procedura di infrazione.
Spread
Apertura in lieve rialzo per lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale segna 271 punti dopo aver toccato nei primissimi scambi quota 273, contro i 270 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale è pari al 2,95%.
Euro
Poco mosso all’avvio dei mercati. La moneta unica viene scambiata a 1,134 dollari (-0,03%). In Asia lo yen passa di mano a 112 dollari.
Borse europee
Avvio di seduta negativo per le Borse europee, che si accodano alla chiusura in rosso di Wall Street e delle Borse asiatiche. A Francoforte l’indice Dax ha aperto in flessione dello 0,26%, a 10.744 punti, a Parigi il Cac 40 cede lo 0,56%, a 4.773 punti, mentre a Londra il Ftse 100 sale arretra dello 0,64%, a 6.730 punti.
Borse asiatiche
Seduta difficile per le Borse asiatiche che risentono del tonfo di Wall Street e della delusione per il discorso del presidente cinese Xi Jinping, privo di spunti su misure di stimolo all’economia o di aperture in tema di dazi. Tokyo ha perso l’1,8%, Sydney l’1,2%, Shanghai e Shenzhen lo 0,8%, Seul lo 0,4% mentre Hong Kong arretra dell’1%. Segnali negativi arrivano anche dall’Europa, con i future tutti in calo, mentre il petrolio wti scivola a 49 dollari al barile, in attesa dei dati sulle scorte Usa, e lo yen e i Treasury americani salgono, segno che tra gli investitori prevale l’avversione al rischio.
Oro giallo
Le turbolenze dei mercati beneficiano le quotazioni dell’oro, tradizionale bene rifugio. Il prezzo del metallo con consegna immediata mantiene e consolida i rialzi dello 0,3% a 1249 dollari l’oncia.
Oro nero
Il prezzo del petrolio resta sotto i 50 dollari al barile con gli investitori che, oltre agli effetti del rallentamento dell’economia, fanno i conti con la produzione in aumento degli Stati Uniti la quale ha superato, secondo alcune stime, Russia e Arabia Saudita. Il greggio Wti del Texas scende dell’1,5% a 49,2 dollari al barile mentre il Brent perde l’1,49% a 58,7 dollari.