KENYA – La polizia kenyana ha effettuato già da stanotte alcuni blitz per rintracciare Silvia Costanza Romano, la cooperante rapita. Le forze dell’ordine provano a stringere il cerchio attorno alla giovane finita nelle mani di un gruppo armato nel villaggio di Chakama il 20 novembre scorso.
L’operazione della polizia
Sotto torchio i villaggi di Chira e Bilisa, a nord di Malindi, dove sono state arrestate decine di persone. Tra questi anche i capi anziani dei vari villaggi che, secondo la polizia, potrebbero essere a conoscenza di dettagli utili al ritrovamento di Silvia. E, sulla base di quanto raccontato dagli abitanti della zona, le ricerche sarebbero serrate e anche violente. Ma d’altronde, se anche così fosse, l’atteggiamento degli investigatori potrebbe essere giustificato dalla necessità di fare in fretta. La paura, infatti, è quella che i rapitori possano raggiungere presto la Somalia consegnando la giovane italiana a gruppi di estremisti. Per questa ragione la polizia ha già provveduto a bloccare la navigazione verso nord in modo da scongiurare il rischio che questo eventuale passaggio avvenga via mare.
Un mese dal rapimento da parte di un gruppo armato
È passato quasi un mese da quando quel gruppo armato si era fatto strada ferendo 5 persone prima di arrivare all’appartamento di Silvia e portarla via. Lei era tornata in Kenya a inizio novembre. Poi si era recata a Chakama, nonostante Davide Ciarrapica, volontario che conosce bene la giovane le avesse consigliato di non recarsi in quel villaggio considerato luogo non sicuro.
Al momento del sequestro nel suo appartamento Silvia era da sola e a quell’ora, in una zona già di per sé lontana dal centro e isolata perché priva di qualunque attività commerciale, nessuno si è accorto di niente. Perché forse nessuno si aspettava un ‘colpo’ simile da parte di un gruppo che è andato a quanto pare a colpo sicuro, sapendo cosa e chi avrebbero trovato.