ROMA – “Non siamo mai arretrati rispetto agli obiettivi che gli italiani ci hanno chiesto di perseguire con il voto del 4 marzo”. Con un discorso pacato ma fiero, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato al Senato nella sua informativa sulla trattativa con l’Europa, in merito alla manovra economica. E lo ha fatto a poco più di un’ora dalla comunicazione ufficiale che ha sancito il mancato avvio della procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. “Possiamo dire di aver realizzato il mandato conferito dai cittadini, dimostrando determinazione e pieno senso di responsabilità nel perseguire una soluzione buona per gli italiani e soddisfacente per l’Europa”, ha spiegato Conte.
Conte sulla manovra: “Rispettato il mandato dei cittadini, non abbiamo ceduto sui contenuti. Deficit al 2,04%, ma reddito di cittadinanza e quota 100 non si toccano”
Il premier ha voluto esprimere “un sentito ringraziamento a tutti voi, di maggioranza e di opposizione, per la comprensione mostrata in questi giorni” durante i quali la trattativa con l’Europa è stata portata avanti.
“Si prospettava per il nostro Paese una situazione che andava evitata”, ha aggiunto Conte, “e abbiamo lavorato con la massima determinazione, dialogando a più riprese con la Commissione europea ma anche con capi di Stato e di governo dei singoli paesi membri per mostrare ai nostri interlocutori il nostro più ampio progetto riformatore al fine di arrivare a una decisione condivisa”.
Conte ha ricordato come il rapporto deficit/pil per l’anno 2019 sia stato fissato al 2,04% – fissato poi all’1,8% per il 2020 e all’1,5% per il 2021 – specificando e rimarcando come il disavanzo rispetto all’iniziale stima del 2,4% “non ha influito né sui tempi, né sui modi né sulla platea destinataria delle due principali misure di questa manovra. Reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti. Sui contenuti non abbiamo ceduto”.
Imbarazzo durante l’informativa per la maleducazione dell’opposizione, la presidente Casellati alla Bellanova (Pd): “Stia zitta, se parla ancora esce dall’aula”
L’intervento del presidente del Consiglio, durante il quale ha dato lettura dell’informativa richiesta a gran voce soprattutto dalle opposizioni, non è stato privo di momenti di tensione. Dagli scranni della minoranza i senatori si sono agitati parecchio, arrivando persino a sbraitare e ad urlare. Ma non prima o dopo l’intervento, durante. Una situazione a tratti imbarazzante che ha costretto il presidente Maria Elisabetta Casellati ad interrompere almeno in tre occasioni il premier. “L’informativa è stata richiesta più volte, ora ascoltatela. Non è il momento della polemica e non è possibile interrompere continuamente”, ha ammonito. Riferendosi poi direttamente alla senatrice del Pd Teresa Bellanova, tra le più esagitate, quando le intimato: “Se interviene ancora esce dall’aula, deve stare zitta”.