Birmania, violazioni dei diritti umani: sanzioni Ue a 7 ufficiali

Il Consiglio Ue ha aggiunto 7 persone all'elenco dei soggetti sottoposti a misure restrittive in considerazione della situazione in Birmania

Myanmar border guard police patrol the fence in the "no man's land" zone between Myanmar and Bangladesh border as seen from Maungdaw, Rakhine state during a government-organized visit for journalists on August 24, 2018. - A repatriation plan in tatters and funding fast fading for a million refugees with burgeoning needs, Rohingya Muslims who fled Myanmar to Bangladesh face a grim future after the latest round of a decades-old conflict. (Photo by Phyo Hein KYAW / AFP)

MILANO (LaPresse) – Birmania, violazioni dei diritti umani: sanzioni Ue a 7 ufficiali. Il Consiglio Ue ha aggiunto 7 persone all’elenco dei soggetti sottoposti a misure restrittive in considerazione della situazione in Birmania. Le sanzioni consistono nel congelamento dei beni e nel divieto di viaggio, si apprende da una nota. Le persone sanzionate fanno parte delle forze armate della Birmania e della polizia di frontiera. Inserite in elenco per gravi violazioni dei diritti umani commesse nei confronti della popolazione Rohingya, delle minoranze etniche dei villaggi o di civili. Le misure fanno seguito ai risultati della missione internazionale indipendente di accertamento dei fatti del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite e di altre relazioni. Secondo cui sono state commesse gravi violazioni dei diritti umani negli Stati di Rakhine, del Kachin e dello Shan.

Birmania, 14 le persone soggette a sanzioni

Il numero totale di persone soggette a sanzioni per gravi violazioni dei diritti umani in Birmania passa così a 14. Come affermato nelle conclusioni del 10 dicembre 2018, il Consiglio invita il governo della Birmania ad adottare senza ulteriore indugio provvedimenti significativi e a realizzare progressi in tutti i settori problematici di cui alle conclusioni del 26 febbraio 2018. In particolare, il Consiglio invita il paese ad affrontare le questioni della responsabilità e dell’accesso dell’Onu e delle agenzie umanitarie agli Stati di Rakhine, Kachin e Shan. Nonché a creare le condizioni per un ritorno volontario, sicuro e dignitoso degli sfollati nei loro luoghi d’origine.

Il 26 aprile 2018 il Consiglio ha prorogato e rafforzato l’embargo sulle armi e sulle attrezzature. Che possono essere utilizzate a fini di repressione interna imposto dall’Ue nei confronti della Birmania. Ha inoltre adottato un quadro per misure mirate nei confronti di ufficiali responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. E vietato la fornitura di addestramento militare all’esercito e la cooperazione militare con lo stesso. Il 25 giugno 2018 il Consiglio ha adottato sanzioni nei confronti di 7 alti ufficiali delle forze armate. Ma anche della polizia di frontiera e della polizia di sicurezza, responsabili di gravi violazioni dei diritti umani nei confronti della popolazione Rohingya o ad esse associati. Gli atti giuridici oggi adottati, compresi i nomi delle persone interessate dalle sanzioni, sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale del 21 dicembre 2018.

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