Oslo – Centinaia di persone presso l’università di Bø, a Oslo, hanno osservato due minuti di silenzio per le due giovani turiste scandinave uccise il mese scorso in Marocco. Davanti a bandiere a mezz’asta esposte dall’ateneo norvegese, i partecipanti si sono raccolti per ricordare la norvegese Maren Ueland, di 28 anni, e la danese Louisa Vesterager Jespersen, di 24. In un atto che le autorità di Rabat hanno definito “terrorista” le due giovani donne sono state uccise nella notte tra il 16 e il 17 dicembre nel sud del Marocco, dove erano in vacanza. I loro corpi decapitati sono stati scoperti in un’area isolata dell’Alto Atlante, in una zona popolare per gli appassionati di escursionismo.
il cordoglio
L’università di Bø ha riunito i suoi studenti lunedì mattina, primo giorno dopo le vacanze di Natale. “Abbiamo parlato con gli studenti per cercare di permettere loro di trovare le parole per quanto successo”. Lo ha detto Annette Bischoff, direttore della facoltà dove le due giovani scandinave studiavano. “È molto difficile per tutti noi, specialmente per gli studenti che hanno vissuto e studiato con loro”, ha aggiunto. Ventidue persone sono state arrestate in relazione al duplice omicidio, tra queste ci sono quattro sospettati principali e un cittadino spagnolo-svizzero “permeato di ideologia estremista”. Ciò almeno secondo quanto dichiarato dalle autorità marocchine. I principali indiziati appartengono a una cellula ispirata all’ideologia dell’Isis. Tuttavia ‘senza contatti’ con le frange terroristiche in Siria e in Iraq, secondo il capo dell’antiterrorismo in Marocco, Abdelhak Khiam.
LaPresse