TORINO – Circa trentamila persone sono scese oggi in piazza a Torino per dire sì alla Tav, la linea di treni alta velocità pensata per collegare il capoluogo piemontese a Lione.
Sì alla Tav, l’onda arancione dei manifestanti
“Sveglia, il mondo cambia ad alta velocità“, tra gli slogan scelti dai sostenitori della Tav, che hanno riempito le strade di Torino, affiancati da
un centinaio di sindaci e amministratori che mostravano un cartello con su scritto il nome del proprio Comune, arrivati da tutto il Piemonte a sostegno della causa. Molti di loro hanno deciso di “violare” le regole della piazza, indossando la fascia tricolore. Al corteo hanno partecipato anche i governatori di Piemonte e Liguria, Sergio Chiamparino e Giovanni Toti, (“Certo che si farà la Tav“), nonché l’ex segretario e candidato alle primarie del Pd, Maurizio Martina. Tra gli esponenti della Lega Nord, il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari . “Sapevamo dal primo giorno che era motivo di dissenso. Non c’è contraddizione nella nostra presenza in piazza oggi. La Lega ha posizione confermata da posizioni storiche in parlamento. trentamila persone di nuovo in piazza a favore della Torino Lione“, ha detto.
Flash mob politico per chiedere un referendum popolare
Un flash mob decisamente politico, “perché è una decisione su un’opera strategica, partitica no“, come sottolineato dal presidente del Piemonte Sergio Chiamparino. Referendum è stata una parola molto pronunciata dalla piazza. “Se Toninelli mantiene le proprie promesse e consegna costi benefici entro gennaio il consiglio regionale ha tutto il tempo per indire il referendum, in base alla norma che anche in Piemonte prevede la consultazione popolare “, ha aggiunto Chiamparino.
“Siamo qui a far sentire la nostra voce per richiamare il governo alla responsabilità di decidere al più presto sbloccando i lavori per la tratta ferroviaria”, hanno detto le cosiddette “madamin”, ovvero le organizzatrici dell’evento, insieme all’ex sottosegretario Mino Giachino. Le madamin hanno distribuito un volantino con i sei punti della richiesta politica a favore della Tav. Da “i tir inquinano l ambiente, la Tav no“, all’analisi costi benefici , passando per “vogliamo più lavoro, l’ Italia se lo merita” per finire con il punto cinque che riguarda la Tav: “l’ Europa siamo noi“.
Lo stato dei lavori
Sul tavolo del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli c’è l’analisi costi-benefici redatta dalla commissione guidata da Marco Ponti. Il gruppo di studiosi ha suggerito lo stop all’opera, dal momento che il dossier è negativo. Nei prossimi mesi questa analisi verrà messa sulla bilancia insieme a quella tecnico-giuridica, e il tutto verrà discusso con Francia e Commissione Ue. I tempi, quindi, sono ancora molto lunghi, per cui per la decisione finale potrebbero volerci mesi.