AREZZO – I commissari di Banca Etruria nominati da Bankitalia nel febbraio 2015, Antonio Pironti e Riccardo Sora, rimasti in carica fino alla risoluzione del novembre successivo, sono indagati dalla procura di Arezzo per abuso d’ufficio. Ne danno notizia oggi La Stampa e La Nazione. Spiegando che la vicenda è relativa alla vendita di un pacchetto di sofferenze dell’istituto, realizzata dai commissari a ridosso della risoluzione.
Banca Etruria, commissari nel caos per la vendita di un pacchetto Npl
In particolare si tratta della cessione di 301 milioni di sofferenze al Credito Fondiario, ora controllato dal fondo Eliot, contratto siglato il 16 novembre 2015. Gli Npl, cioè le sofferenze, furono valutate a un prezzo reale di 49 milioni, fra il 15 e il 16 per cento del valore nominale.
Secondo quanto riportano i due quotidiani, il fascicolo di indagine è stata aperto nel 2018. E a ottobre scorso il gip ha autorizzato la proroga delle indagini.
Pironti e Sora indagati per abuso d’ufficio
L’abuso d’ufficio è ipotizzato perché la vendita sarebbe avvenuta “a prezzi, condizioni contrattuali e in tempi”. Tali da violare quanto disposto dall’articolo del testo unico bancario che regola i compiti dei commissari. Pironti e Sora, secondo l’accusa, avrebbero violato l’articolo 97 della Costituzione sull’imparzialità dei pubblici funzionari “tenuto conto delle disponibilità e delle offerte avanzate da terzi”.
(AWE/Lapresse)