LONDRA – Theresa May ha incassato la fiducia dalla Camera dei Comuni, ma ora il Regno Unito dovrà tornare a dialogare con Bruxelles sulla Brexit. Ma il tasto dolente, il vulnus che i britannici dovranno affrontare è capire su quali basi potranno avanzare nuove richieste, visto che i margini di manovra sono molto ridotti. “Il governo deve venire a Bruxelles a dire agli Stati membri cosa vuole. Sulla base delle proposte daremo le nostre valutazioni“, fanno sapere dalla Commissione. “Non credo che ci sia molto da cambiare“, afferma il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. In tanti, in Gran Bretagna come in Ue spingono per un referendum bis
Tajani: Accordo non rinegoziabile
“L’accordo sul ritiro non è rinegoziabile”, fanno sapere dalla Commissione Ue. La May dovrà presentarsi a Bruxelles con un piano B che ad oggi non esiste. “Al Regno Unito era stato concesso tutto ciò che chiedeva quando era parte integrante dell’Unione europea. E’ stato concesso tutto ciò che potevamo concedere senza ledere gli interessi dei cittadini europei: non credo che si possa aggiungere altro“, spiega Tajani ai microfoni di Radio Anch’io.
Nuovo Referendum? L’Inghilterra è divisa in due
L’Inghilterra è spaccata. C’è l’ala più dura conservatrice che vuole un Hard Brexit, mentre alcuni vogliono addirittura tornare al Referendum. Discorso analogo tra i labouristi, completamente divisi. Jeremy Corbyn vuole tornare al voto, mentre il 72% della base del suo partito, e diversi parlamentari, vorrebbero un nuovo referendum. La strada, per tutti, sembra in salita.