WASHINGTON – L’ha ‘sparata’ al suo rientro dalla base aerea di Dover, in Delaware, dove ha accolto 4 militari morti in un attentato in Sria: tre anni di tutela per i dreamers, i giovani immigrati entrati illegalmente negli Stati Uniti con i genitori da bambini, in cambio dei 5,7 miliardi che servono per costruire il muro. E’ la proposta di Donald Trump lanciata ai democrat. E’l’offerta per mettere fine allo shutdown.
Da Nancy Pelosi, speaker della Camera, è arrivato il due di picche: l’ha qualificata come inaccettabile. Perché quello che The Donald offre è una ‘regolarizzazione temporanea peri dreamers’. Fumo negli occhi, un’illusione per chi ha lasciato la sua terra per raggiungere il sogno americano.
I benefici che ha messo sul piatto il presidente riguarderebbero 700mila dreamers e 300mila detentori di Tps. Per i primi verrebbe garantita la protezione dall’espulsione, estendendo quella che aveva voluto Barack Obama, per i secondi, invece, prolunga lo status di protetti (Temporary Protection Status).Ma il tutto per tre anni.
Difficile che si concretizzi. Trump ora ha un solo obiettivo: calare la barriera metallica al confine col Messico. Lui e il suo elettorale hanno bisogno di un elemento fisico. Se si farà, ha garantito il presidente, sarà risolta l’emergenza umanitaria al confine e contrastato in modo netto il traffico di droga.