LONDRA (REGNO UNITO) – Per Theresa May è arrivato il momento di illustrare il suo piano B sulla Brexit, ma nel Regno Unito è ancora scontro.
Alla vigilia della presentazione del piano alla Camera dei Comuni, è emerso che un gruppo di oltre 20 deputati intende presentare degli emendamenti per sospendere l’articolo 50 del Trattato di Lisbona con cui è stato avviato l’iter per la Brexit e arrivare a un rinvio del divorzio.
Secondo il Guardian, il leader dei laburisti Jeremy Corbyn sarebbe pronto a sostenere questa iniziativa per evitare uno scenario di ‘no deal’, cioè di uscita dall’Ue senza accordo.
Ma la notizia ha scatenato l’ira di Downing Street, che ha definito i piani “estremamente inquietanti”, sostenendo che si tratti di un modo per evitare la Brexit a dispetto della volontà popolare: “Il popolo britannico ha votato per lasciare l’Unione europea ed è fondamentale che i politici eletti rispettino questo verdetto“, ha detto una portavoce dell’esecutivo.
“I deputati fanno il loro lavoro e non sono dei cospiratori“, ha replicato Hilary Benn, a capo della commissione incaricata della Brexit alla Camera dei Comuni.
Mentre la deputata conservatrice Nicky Morgan ha chiarito a Skynews che “se il governo non arriverà a un accordo dobbiamo sospendere l’articolo 50 per un certo periodo in modo da potere raccogliere un consenso e prepararci meglio all’uscita“.
La situazione è precipitata martedì 15 gennaio
Il Parlamento ha bocciato il piano di accordo sulla Brexit raggiunto da May con Bruxelles, imponendole la peggiore sconfitta mai subìta da un premier in Parlamento.
Il giorno dopo però, mercoledì, la maggioranza di governo si è ricompattata per garantire la sopravvivenza di Theresa May alla mozione di sfiducia presentata dal Labour.
A questo punto, May deve presentare il suo piano B, che sarà appunto emendabile. Per la premier, dunque, domenica di telefonate con i suoi ministri, molti divisi fra chi difende una Brexit soft e chi vuole una rottura brutale con l’Ue.
Secondo il Sunday Times, May intende proporre un trattato bilaterale all’Irlanda, in modo da eliminare dal trattato di ritiro dall’Ue il nodo controverso del backstop, trovando così un altro modo per impedire il ritorno di una barriera fisica tra l’Irlanda e la provincia britannica dell’Irlanda del Nord.
Dopo l’umiliante sconfitta in Parlamento, May ha avviato delle trattative con l’opposizione per provare ad arrivare a un consenso, ma queste hanno rivelato piuttosto l’ampiezza delle divisioni nella classe politica. (LaPresse/AFP)