CARDITO (Francesco Celardo) – Fiori ed orsacchiotti per il piccolo Giuseppe. Alcune persone hanno lasciato sul lato destro del portone di via Marconi, dove il patrigno Tony Essobti Badre 24enne legato sentimentalmente alla mamma Valentina Casa, 30enne, avrebbe ucciso il bambino a suon di botte con l’ausilio di una mazza da scopa. Sarebbero state le violente percosse a procurargli lesioni gravi tali da cagionarne la morte. I residenti sono sconvolti per una tragedia mai vista prima nella piccola comunità carditese e cercano di essere vicini ad una famiglia, forse nata male, ma di sicuro poco accudita dal mondo del sociale.
Le rivelazioni di chi li conosceva
In via Marconi, dunque, a poche ore dalla tragedia, tra i commercianti e cittadini affacciati dai balconi, ognuno vorrebbe raccontare il suo parere a seconda di ciò che avrebbero visto pochi giorni prima della tragedia.
Secondo un barista del posto “in questo quadrilatero, nessuno si è mai accorto di nulla. Sapevamo che il padre era un soggetto particolare, non proprio uno stinco di santo. Però mai a pensare che poteva essere capace di uccidere un bambino. Se lo avesse fatto davanti a noi, saremmo intervenuti per evitarlo”. Mentre una signora affacciata al balcone, racconta di come “il patrigno, mentre camminavano sul marciapiede, lo sgridava in continuazione tanto da attrarre l’attenzione di chi in quel momento era distratto nel fare altro. Anzi, qualche ceffone era pure volato”. Insomma, la gente ha deciso che forse quel muro di omertà potrebbe crollare nel tentativo inoltre di dare una mano agli inquirenti al fine di fare chiarezza in merito ad una inspiegabile e vile tragedia.
La ricerca della verità
Teorie, queste, delle quali è ignoto il fondo di verità. Anche perché d’altro canto c’è chi ha giurato di non aver mai visto o sentito nulla di strano. È la tesi di un vicino di casa della coppia che abita all’interno dello stesso palazzo, a pochi metri dal ballatoio situato al primo piano. L’uomo afferma di non aver mai visto nulla di strano. “Ieri mattina ci ho parlato io. Ma stava tranquillo. Parlavamo della bolletta del gas e della variazione di indirizzo del contatore. Ma non mi è parso un tipo violento”. Ognuno si fa la sua ragione. Certamente l’immagine che danno gli Essobti-Casa non è di certo cristallina. Una tragedia annunciata? Forse. Ma per questo ci sono gli inquirenti.