Carige, Di Maio: “Sull’orlo del fallimento anche per commistioni con la politica”

ROMA – “Banca Carige è l’ennesima banca portata sull’orlo del fallimento a causa di una gestione scellerata. Che non è stata causata solo dall’incompetenza dei manager ma anche, come vedremo, dalle commistioni con la politica”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, nell’Aula della Camera, rispondendo a un’interpellanza M5S sulla crisi Carige.

Il decreto varato dal Governo a inizio gennaio per Banca Carige “crea le condizioni per essere pronti per salvare e tutelare i risparmi dei cittadini. Mi auguro che con la nuova commissione d’inchiesta sulle banche venga avviata una seria inchiesta sul caso Carige”.


E’ “un segreto di Pulcinella” che “la vecchia politica e le banche siano andate a braccetto”, anche nel caso Carige. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, nell’Aula della Camera, rispondendo a un’interpellanza M5S sulla crisi della banca genovese.

Di Maio ha detto di voler “pronunciare nomi e cognomi” di personaggi politici legati alla crisi di banca Carige. Citando Alessandro Scajola, fratello dell’ex ministro Claudio Scajola, e Luca Bonsignore, figlio di un ex eurodeputato del Popolo delle libertà. Di Maio sottolinea che “si passa da destra a sinistra”. Ha fatto anche i nomi di Giovanni Marongiu, sottosegretario alle Finanze nel governo Prodi I. E Alessandro Repetto, ex presidente della Provincia di Genova e parlamentare dell’Ulivo.

(LaPresse)


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