MILANO – “Il cantiere della Tav è diventato una passerella, una passerella che trovo squallida. Ma non mi riguarda, io sono solo un contafagioli”. Lo afferma in un’intervista a ‘Repubblica’, oggi in edicola, Marco Ponti, il responsabile della commissione di valutazione dei costi e dei benefici sulla Tav, voluta dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli. “Dell’opera non parlo. Non posso parlare. Ho preso un impegno con Toninelli. Le passerelle aumentano solo l’emotività, il caso mediatico, le posizioni ideologiche, distogliendo l’attenzione dai numeri”, prosegue. “Auspico che il documento sia reso pubblico.
Toninelli credo si sia preso ancora quindici giorni e capisco che prima ci debba essere un confronto politico interno ed esterno. E poi a livello internazionale. Che si prenda un po’ di tempo per decidere se spendere 8 miliardi è giusto”, spiega. E quando gli viene chiesto cosa contenga l’analisi consegnata al Mit, Ponti risponde: “Due cose utili. Se conviene o no finire l’opera. Se è stato sensato iniziarla. Due risposte che possono essere diverse”.
Per Corrao del M5S la tav non è un’opera prioritaria
“La TAV non è un’opera prioritaria per il Paese. Lo dimostrano le condizioni di abbandono di strade, ferrovie e ponti nel Centro-Sud Italia che meritano l’attenzione del governo. Anziché spendere miliardi per un’opera inutile che riduce di appena 20 minuti la distanza Torino a Lione, bisogna investire nelle infrastrutture che servono tutti i giorni ai cittadini. Prima di prendere una decisione definitiva aspettiamo i risultati dell’analisi costo/benefici, ma è evidente a tutti che le priorità dell’Italia sono altre. Il Centro-Sud Italia ha fame di investimenti e noi non possiamo sprecare risorse per opere non utili al Paese”. Così l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao.
(LaPresse)