WASHINGTON – Torna la guerra fredda (?): gli Stati Uniti escono dal trattato sulle armi nucleari. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha annunciato il ‘ritiro’ della Casa Bianca dallo storico accordo voluto da Ronald Reagan e Michail Gorbaciov: il patto mise all’epoca fine alla guerra fredda tra il Cremlino e Washington.
“La Russia ha violato per anni l’accordo sulle armi nucleari e non ha mostrato alcun serio impegno nel volerle rispettare” ha dichiarato Pompeo. In risposta anche la Russia ha deciso di recede dall’accordo. “Dispiegheremo i razzi solo se lo farà l’America” ha annunciato il vertice del Cremlino Vladimir Putin.
Il piano degli Stati Uniti secondo Mosca: 48 missili nucleari Tomahawk verso Russia ed Europa Centrale
L’America potrebbe schierare 48 missili nucleari da crociera nell’immediatezza in Europa. “Una minaccia che la Russia non può ignorare” ha dichiarato il viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov. Secondo il rappresentante del Cremlino gli Usa potrebbero arrivare a “schierare immediatamente 24 missili Tomahawk nucleari”, precisando che la Russia si sta già adoperando per garantire la sicurezza nazionale nei confronti di un imminente attacco nucleare.
Anche la Russia fa dietro-front, Putin: “Non schiereremo missili se non lo faranno gli Stati Uniti”
Dopo la Casa Bianca è il Cremlino a recedere dal patto Inf, facendo abbassare ulteriormente la temperatura nei rapporti tre le due potenze atomiche. In un incontro con i ministri della Difesa e degli Esteri Vladimir Putin ha annunciato l’imminente dietro-front dall’accordo. L’intesa potrebbe venire cancellato da qui a tre mesi. La Russia non schiererà armi atomiche a meno che non lo facciano prima gli Usa. “Non schiereremo armi a gittata intermedia e inferiore finché non appariranno armi di questo tipo prodotte dagli Stati Uniti d’america” ha dichiarato.
L’Europa preoccupata, la Germania: “Senza il trattato meno sicurezza
La tensione tra le due potenze nucleari mette in allarme l’europa. “Armi a gittata intermedia e inferiore” vuol dire entro il raggio d’azione dei paesi dell’Unione. “Senza il trattato ci sarà meno sicurezza” ha sostenuto Heiko Maas, ministro degli Esteri della Germania. “Non abbiamo bisogno di un dibattito sul riarmo ma di un controllo comprensivo sugli armamenti. Purtroppo la Russia non è pronta a ristabilire la fedeltà al trattato” è la preoccupazione, condivisa dai paesi europei, del ministro.