ROMA – Il Pd non riesce a uscire dal tunnel della crisi. E neanche dal punto di vista finanziario è un momento di grande salute per il partito. A Napoli è stata dismessa la sede (ed è uno dei tanti casi), organizzare le primarie è sempre più difficile e la corsa alla segreteria non ha riacceso gli entusiasmi del popolo dem. A complicare il quadro ci pensano anche gli eletti che sembrano ignorare il regolamento interno. In tanti, infatti, non versano la quota di indennità pattuita. E i nervi al Nazareno sono parecchi tesi.
I nomi dei morosi dem
Da inizio legislatura figurano già parecchi nomi nell’elenco dei morosi. Secondo quanto riporta il Corriere ci sono diversi nomi importanti. Come quelli degli ex ministri Graziano Delrio e Andrea Orlando. E poi Enza Bruno Bossio, Maria Chiara Gadda, Chiara Gribaudo, Matteo Richetti, ex candidato alla segreteria poi alleatosi con Maurizio Martina, Ernesto Magorno, Daniele Manca. E c’è anche Franco Mirabelli, negli ultimi anni anche commissario Pd a Caserta. Altra zona in cui il partito ha bisogno di un colpo di reni per provare a uscire dal tunnel della crisi.
Elettori generosi, eletti meno
Non è la prima volta che accade. Già in passato le lamentele sui mancati versamenti sono state forti. E hanno portato a un duro scontro con l’ex presidente del Senato Pietro Grasso. In casa dem il rispetto dello statuto a volte è un optional. Basti pensare ai regolamenti regionali spesso varati con regole divergenti rispetto a quelle nazionali. Il caso dei morosi crea parecchi problemi e anche una discrepanza rispetto all’elettorato. Dai versamenti del 2 per mille da parte dei cittadini, il Pd incassa più di tutto gli altri partiti. Elettori generosi, eletti meno.