MILANO – Roberto Formigoni è “addolorato ma realista rispetto alla situazione in cui si trova” e alla sua permanenza nel carcere di Bollate. L’avvocato Mario Brusa, che lo assiste con l’avvocato Luigi Stortoni, lo ha incontrato in mattinata e parla di una persona provata ma non abbattuta dalla condanna a 5 anni e 10 mesi per corruzione, inflitta dalla Corte di Cassazione per i fondi neri della Fondazione Maugeri.
“Formigoni è stato accolto con simpatia dagli altri detenuti – ha sottolineato il legale – e da persona estremamente intelligente quale è sta trovando il modo di adattarsi all’ambiente in cui si trova“. “Quando ero un giovane avvocato – ha spiegato ancora l’avvocato Brusa – mi era capitato di assistere un manager di una importante società che era finito in carcere e quando è stato liberato mi disse ‘Lei non immagina quanta umanità ho incontrato in prigione e quanta disumanità qui fuori’. Immagino che Formigoni possa avvertire questa stessa situazione“.
“Il presidente Formigoni sta soffrendo serenamente dopo la sentenza della Cassazione che ha sancito una grande ingiustizia“, ha fatto eco il legale Stortoni, che ha sottolineato come il Celeste non abbia abbandonato il suo spirito “combattivo” e abbia “dimostrato come sempre una grande dignità e un grande coraggio nell’affrontare anche questa situazione“.
“Nessuna sentenza – ha aggiunto l’avvocato – dice che Formigoni abbia mai preso un solo euro“. Nel periodo in cui è stato governatore, poi, ha “reso la Sanità lombarda un’eccellenza, il modello lombardo è stato applicato anche in tante altre regioni e a differenza che altrove, i conti di questo settore erano perfino in attivo“.
Dopo il suo arrivo a Bollate (Mi), Formigoni ha affrontato tutta la trafila che tocca a ogni detenuto. É passato dall’Ufficio Matricola, ha affrontato una visita medica approfondita e i colloqui con gli operatori, poi gli è stata assegnata una cella con altri due detenuti.
Da quanto si è saputo, sarebbe nella stessa ala dove stanno scontando la loro condanna sia Alexander Boettcher, finito in carcere per le aggressioni con l’acido, che Alberto Stasi, condannato a 16 anni in via definitiva per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi a Garlasco.
“Per Formigoni non ci sono particolari problemi e non desta particolari preoccupazioni – ha aggiunto Cosima Buccolieri, direttrice del carcere di Bollate – Per lui è tutto normale, come per gli altri detenuti“.
Nel frattempo i legali dell’ex governatore hanno presentato alla Procura generale un’istanza per chiedere che gli vengano concessi i domiciliari. Istanza che il sostituto Pg Antonio Lamanna titolare del caso, intenzionato a sollevare un incidente di esecuzione, trasmetterà ai giudici della quarta Corte d’Appello accompagnandola con un proprio parere di segno negativo.
Verrà quindi fissata un’udienza, durante la quale le parti discuteranno le proprie posizioni, dopodichè la Corte si pronuncerà sulla possibile scarcerazione di Formigoni.
Tra le questioni che la difesa Formigoni potrebbe sollevare, anche quella di incostituzionalità della legge ‘spazzacorrotti’, varata dal governo giallo-verde, che include il reato di corruzione tra quelli ostativi, per i quali non è possibile ottenere benefici carcerari o misure alternative alla detenzione. Non è escluso, infine, che gli avvocati dell’ex governatore decidano anche di presentare in parallelo un ricorso davanti al Tribunale di Sorveglianza.
(LaPresse)