TORINO – Della pregiata seta non c’era traccia, i tessuti erano composti da poliestere e poliammide. Per questo motivo la guardia di finanza di Torino ha sequestrato nei giorni scorsi oltre 40.000 capi di capi d’abbigliamento confezionati con filato acrilico e falsamente etichettati come filati di pregio. I baschi verdi, insospettiti dai prezzi troppo convenienti di alcuni capi di abbigliamento di pregio in vendita in un negozio del capoluogo Piemontese, hanno iniziato quindi gli accertamenti. Supportati dalle analisi scientifiche effettuate dal Laboratorio Chimico BuzziLab di Prato. I risultati hanno infatti confermato i sospetti.
Le successive indagini hanno portato all’individuazione degli importatori della merce fasulla, con depositi a Milano. Nella cosiddetta Chinatown del capoluogo lombardo, a Cormano (Mi) e a Lacchiarella (Mi). Quest’ultimo, all’interno di un noto centro commerciale sede di grandi aziende importatrici gestite da imprenditori cinesi. Il valore della merce cautelata ammonta quindi ad oltre un milione di euro.
Due gli imprenditori di origine cinese denunciati per frode in commercio, reati contro l’industria ed il commercio, contraffazione marchi e ricettazione.
A Prato i Carabinieri hanno arrestato uno spacciatore
I carabinieri del comando provinciale di Prato hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di droga un 34enne pregiudicato cinese residente a Prato, celibe, disoccupato e senza fissa dimora. Fermato e controllato all’interno di una discoteca etnica, lo hanno trovato in possesso di quasi 31 grammi di ‘ketamina’. Suddivisa in 10 bustine di cellophane, dieci pasticche di ecstasy e 610 euro, provento dello spaccio. Una volta convalidato l’arresto, è stato rimesso in libertà con la misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria.
(LaPresse)