Legittima difesa, domani il decreto legge arriva alla Camera per l’approvazione

Prevista la continuità della proporzionalità tra difesa e offesa e pene più severe per i reati contro la persona

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Una difesa sempre legittima e pene più severe per tutti quei reati che minano la sicurezza della persona. È questo il succo del disegno di legge contenente la modifica dell’articolo 52 del codice penale sulla legittima difesa che, approvato dal Senato, entrerà domani alla Camera. Un iter lungo e complesso che, tuttavia, dovrebbe essere arrivato alla sua fase conclusiva con delle modifiche in alcuni tratti del testo unico molto rilevanti.



Le modifiche più importanti nell’ambito della legittima difesa

Il riferimento è ai primi due articoli del disegno di legge: esisterà proporzionalità tra offesa e difesa in qualsiasi circostanza e, di conseguenza, lo stato di assoluta non-punibilità a chi fa uso di armi per contrastare un possibile pericolo di aggressione. Inoltre, se l’attuale articolo 52 prevede che non sia punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa, per il nuovo decreto legge la difesa diventa “sempre” legittima e sussiste quel rapporto di proporzione nei casi di violazione di domicilio. È proprio in questo senso che si sostanzia il cambiamento drastico che ha fatto nascere polemiche da parte di chi teme che questo ‘sempre’ vede una preoccupante deriva giustizialista.



Inasprimento delle pene per i reati contro la sicurezza della persona

La riforma, oltre a inserire nel novero dei casi di non-punibilità il ‘grave turbamento’ dovuto dalla situazione di pericolo in atto, inasprisce le pene per molti reati. Per la violazione di domicilio, ad esempio, la forbice attualmente dai sei mesi ai tre anni passa da uno a quattro anni, per il furto, oltre l’aumento della sanzione, è prevista la reclusione da quattro a sette anni mentre precedentemente la soglia era tra i tre e i sei anni. Idem per la rapina: la reclusione massima resta di 10 anni ma la minima passa da 4 a 5 anni.

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