Salvini-Di Maio, diplomazie al lavoro. Senza accordo lunedì il governo sarà a pezzi

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – Non c’è più tempo. La spirale della crisi di governo è innescata. E mentre Matteo Salvini se ne sta sul piccolo Aventino degli incontri leghisti, Luigi Di Maio e il premier Giuseppe Conte si interrogano su come ricomporre lo strappo sulla Tav.

I 5 Stelle resistono

I Cinque Stelle, almeno su questo, non hanno intenzione di cedere. Il prezzo da pagare alle urne sarebbe troppo alto. E quindi Di Maio resiste, cercando di portare la questione su un terreno scivoloso, quello di attribuire poi a Salvini la colpa della caduta del governo, anche se nel contratto lo stop alla Tav non c’era.

La testa dura del vicepremier

Salvini conferma di avere la testa dura, continua a dire che l’opera non va fermata. E oggi sarà una giornata molto importante da questo punto di vista. Il vicepremier leghista ha dato a tutti appuntamento a lunedì, lasciando intendere che è inutile anche discutere, che i bandi dovranno andare avanti. Proprio lunedì bisognerà dare una risposta. E per Salvini è scontata.

Diplomazie al lavoro

Per questo nelle prossime ore le diplomazie si metteranno al lavoro per ricomporre uno strappo che rischia di essere fatale per l’avventura di governo dell’autoproclamato ‘avvocato degli italiani’. Si attendono contatti importanti per fissare un vertice entro 36 ore ed evitare di arrivare a lunedì senza un accordo.

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