ADDIS ABEBA – Un aereo passeggeri della Ethiopian Airlines è precipitato in una zona imprecisata lungo la rotta Addis Abeba-Nairobi: a bordo, secondo quanto riferito dalla compagnia etiope, c’erano 149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio. Sono tutti morti. Tra loro, secondo la Farnesina, ci sarebbero otto italiani.
Scomparso dai radar
Il Boeing 737 è scomparso dai radar alle 8.44, sei minuti dopo il decollo da Addis Abeba, come confermato dall’operatore di volo della compagnia aerea. Non è chiaro se ci siano sopravvissuti.
Ieri altra emergenza
Già ieri un aereo della compagnia Air Transat ha effettuato un atterraggio d’emergenza nell’aeroporto di Newark a causa di un incendio a bordo. Il pilota del boeing 737, in viaggio tra Montreal (Canada) e Fort Lauderdale (Florida), ha deciso così di cambiare rotta ed atterrare a Newark (New Jersey). L’aeroporto ha interrotto momentaneamente le attività per consentire l’intervento dei pompieri sul velivolo e l’evaquazione dei passeggeri, tra cui due feriti durante le fasi dell’uscita dal velivolo.
I 189 passeggeri sono stati fatti scendere dalle uscite di emergenza, e due di essi hanno riportato ferite lievi nelle operazioni, secondo quanto riferito in un tweet dell’amministrazione dell’aeroporto.
L’errore umano
Per quanto riguarda gli aerei, non si tratta quasi mai di difetti meccanici, né di cattive condizioni atmosferiche, o di attentati. Gli aerei sono macchine costruite per durare in media venti, trent’anni costantemente in servizio, con una media di cinque, sei viaggi al giorno.
Percorrono milioni di chilometri per ore al massimo delle capacità, tutti i giorni dell’anno. Lo stesso utilizzo non potrebbe mai essere applicato a nessuna delle nostre automobili.
L’errore umano è stato e resta tuttora la maggior causa di incidente. Le dimenticanze, l’inosservanza o la non curanza nei confronti delle procedure e il sovra lavoro sono le più grandi criticità in campo aeronautico: stress, procedure complicate, multitasking o interfacce ingannevoli comportano spesso situazioni in cui tutta la preparazione e l’esperienza vengono meno; il compito degli ingegneri e dell’azienda è semplificare il più possibile le procedure, alleggerendo così il lavoro al pilota o all’operatore per metterlo nelle condizioni di non compiere errori.