GERUSALEMME– Israele “non è uno Stato di tutti i suoi cittadini”, “secondo la legge sulla nazionalità di base che abbiamo approvato, Israele è lo Stato nazione del popolo ebraico – e solo questo”. Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, facendo implicito riferimento alla popolazione araba del Paese. Su Instagram ha aggiunto che tutti i cittadini, anche gli arabi, hanno eguali diritti. Tuttavia ha fatto riferimento alla controversa legge approvata l’anno scorso, che dichiara Israele Stato nazione del popolo ebraico. I commenti di Netanyahu, in campagna elettorale in vista del voto di aprile, hanno causato polemiche. Tuttavia il premier li ha ribaditi all’inizio di una riunione di gabinetto. Ha definito Israele uno “Stato democratico, ebraico” con eguali diritti, ma “uno Stato-nazione non di tutti i suoi cittadini, ma solo del popolo ebraico”.
L’accusa
Netanyahu è accusato di demonizzare gli arabi israeliani, che costituiscono il 17,5% della popolazione, in vista delle elezioni, alla scopo di rafforzare l’estrema destra. Mentre rischia l’incriminazione per corruzione, il premier affronta la sfida alle urne dell’alleanza politica centrista guidata dall’ex capo dell’esercito Benny Gantz e dall’ex ministro delle Finanze, Yair Lapid. Netanyahu guida quello che viene considerato il governo più di destra della storia d’Israele e vuole un’analoga coalizione al potere, se vincerà le prossime elezioni.
LaPresse
Medioriente, Netanyahu: “Israele non è Stato di tutti i suoi cittadini”
Israele "non è uno Stato di tutti i suoi cittadini", "secondo la legge sulla nazionalità di base che abbiamo approvato, Israele è lo Stato nazione del popolo ebraico - e solo questo". Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, facendo implicito riferimento alla popolazione araba del Paese.