MILANO – Milano, la sentenza del giudice: “Garlaschi uccise Jessica per sfogare i suoi istinti criminali”. Alessandro Garlaschi, il tranviere 40enne che ospitava a casa sua, in via Brioschi a Milano, la 19enne Jessica Faoro e l’ha uccisa con 85 coltellate ha agito per dare “fogo” a un suo “impulso criminale”. Lo scrive il gup Alessandra Cecchelli nelle 30 pagine della motivazioni della sentenza con la quale ha condannato con il rito abbreviato il tranviere all’ergastolo.
“L’azione criminale di Garlaschi nei confronti della giovane donna – si legge nelle motivazioni – è chiara espressione di un moto interiore del tutto ingiustificato”. Che si connota come “mero pretesto per lo sfogo di impulsi criminali. Assolutamente avulsi da alcuno scopo diverso dalla commissione in sé del reato. Così manifestando una tale sproporzione rispetto alla determinazione criminosa da giustificare un giudizio di maggiore riprovevolezza dell’azione e di più accentuata pericolosità” di Garlaschi. Per il giudice inoltre “le circostanze aggravanti dei motivi futili e abietti coesistono in quanto il delitto commesso è da ritenersi contemporaneamente, espressione di un impulso sproporzionato sulla causa scatenante e tale da costruire un mero pretesto di uno sfogo violento e di una ragione spregevole, idonea a cagionare sentimenti di ripugnanza”. Queste le motivazioni del giudice.
(LaPresse)